Naturalmente sarebbe eccessivo accreditare in toto
questo strepitoso dato alla campagna di boicottaggio del voto portata avanti –
tanto a livello nazionale quanto a quello locale – dalle forze autenticamente
comunista, quelle di matrice marxista-leninista, ma è indubbio che in qualche
modo è passato il messaggio che per poter cambiare le cose quello che serve è la
lotta e non il voto.
Certamente hanno contribuito anche le vertenze
aperte sul tema del lavoro – Ilva, compagnie portuali, società partecipate dal
Comune – ad una presa di un certo livello di coscienza da parte della classe
operaia, che si è espresso nel modo più naturale: il rifiuto della delega del
proprio futuro a chi non rappresenta altri se non se stesso, e il suo unico
intento è curare i propri interessi..
Genova, 12 giugno 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria
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