comunicato della campagna Maker Faire per chi? sulla giornata
di mobilitazione
Oggi, come annunciato, dopo
settimane di preparazione, incontri pubblici con i docenti, dibattiti e
assemblee nelle facoltà e negli spazi dell'università, come studenti e studentesse
de La Sapienza ci siamo presentati a piazzale Aldo Moro per entrare liberamente
nella nostra Università e per denunciarne la svendita ai privati.
Rivendicando il libero accesso e
comunicando con i visitatori ci siamo messi in fila, davanti alla biglietterie
di una Sapienza affittata come se fosse la fiera di Roma, recintata e
circondata da un forte dispiegamento delle forze dell'ordine.
A questo punto abbiamo ottenuto
un'interlocuzione con gli organizzatori della Maker Faire, che ci hanno negato
l'ingresso libero, abbiamo dunque preteso un incontro con la governance
universitaria, fino a questo momento rivelatasi sorda e incapace di dare
risposte concrete alle nostre rivendicazioni. Anche oggi abbiamo trovato un
muro.
La Sapienza invece di presentarsi
e confrontarsi con gli studenti e le studentesse ha delegato la gestione della
situazione alle forze dell'ordine: una carica scomposta su tre fronti,
accompagnata da getti di idranti ha tentato di disperdere il nostro presidio,
provocando il violento fermo di cinque ragazzi.
Questa è l'ennesima prova che,
nella città di Roma, ogni voce critica e di dissenso viene concepita solo come
se fosse un problema di ordine pubblico, gestito pertanto da attori come la
questura e la prefettura.
Tuttavia il presidio è stato
mantenuto: abbiamo convocato una conferenza stampa, ribadendo i contenuti della
campagna, denunciando i gravissimi fatti avvenuti.
La campagna non si ferma qui. Nei
prossimi giorni della fiera saremo all'università per continuare a comunicare i
contenuti della campagna e i fatti di oggi. Nonostante i tentativi di
repressione e il silenzio ostentato e vergognoso della Sapienza, torneremo a
esporre le nostre rivendicazioni: rilanciamo un appuntamento pubblico lunedì 19
ottobre alle ore 12 al pratone.
Riappropriamoci dell'università.
L'università è di chi la vive, non di chi ci specula su.
Gaudio vattene!
Maker faire...mai più!
Da Repubblica
online
Disordini,
tensioni e cariche davanti alla Sapienza. Un gruppo di circa 70 studenti dei
collettivi universitari si era dato appuntamento per contestare la scelta di
chiudere l'università sospendendo la didattica e le attività amministrative e
imponendo un biglietto (seppur a costo ridotto) anche per gli iscritti durante
la fiera dell'innovazione Maker Faire Rome. Gli studenti hanno manifestato e presidiato
l'ingresso di piazzale Aldo Moro, chiuso da una rete, tra slogan, striscioni,
cartelli, cori e fumogeni. Poi, dopo una lunga trattativa con gli organizzatori
che avevano dato la disponibilità a farli entrare a gruppi, hanno tentato di
avvicinarsi all'ingresso, dopo alcuni momenti di tensione e di pressione con
gli agenti in borghese che provavano a contenerli, è intervenuta la polizia in
assetto antisommossa che ha caricato i ragazzi. Utilizzato anche un idrante dal
centro del piazzale per respingere gli studenti che sono poi indietreggiati.
Cinque ragazzi sono stati fermati e un altro è rimasto ferito alla testa da una
manganellata: alla fine si conteranno quattro arresti e un denunciato, oltre a
due feriti tra gli agenti. In un comunicato la Questura dichiara: "Tenuti
sotto controllo dalle forze dell’ordine, un gruppo di facinorosi, nonostante i
ripetuti bonari tentativi di dissuasione da parte dei funzionari di Pubblica
sicurezza presenti sul luogo, ha tentato di forzare il cordone di agenti che ha
respinto il tentativo. Tutto è stato ripreso dalla videocamere della polizia
scientifica". I collettivi hanno deciso di restare davanti all'ateneo per
una conferenza stampa
(di Viola Giannoli)
(di Viola Giannoli)
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