ALLA CONFINDUSTRIA NON BASTA LA “BUONA SCUOLA”: VUOLE “MIGLIORARLA” CIOE’ VUOLE ANCOR PIU’ ENTRARE NELLE SCUOLE, MA SOPRATUTTO BATTE CASSA: ANCORA SGRAVI FISCALI, SCARICAMENTO DI COSTI E COMPITI- VEDI LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA- SULLA COLLETTIVITA’.
INSOMMA LA SCUOLA SEMPRE PIU’ AL SERVIZIO DEL CAPITALE!
Le dieci proposte di Confindustria al Governo.
Dopo la guida spedita dal MIUR per indicare come organizzare i percorsi di alternanza scuola-lavoro, tocca adesso alle industrie e agli imprenditori darsi delle linee guida.
La seconda giornata dell’Education che si è svolta ieri a Roma all’università Luiss è stata l'occasione per presentare un manuale di istruzioni per gli imprenditori con suggerimenti pratici per le imprese e una rassegna di buone pratiche, già realizzate, da prendere come modelli di riferimento.
Intanto, Confindustria chiede al governo di migliorare alcuni aspetti contenuti nella riforma e formula 10 proposte.
La prima richiesta riguarda gli incentivi e sgravi fiscali, poi la formazione sulla sicurezza nei programmi scolastici di tutte le scuole secondarie superiori; chiede di inquadrare i progetti di alternanza scuola-lavoro nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa sulla base delle differenze tra piccola e grande impresa; più attenzione alla fase di orientamento e di preparazione/progettazione del percorso di alternanza, ma anche alla sua realizzazione e alla restituzione dei risultati per dare significato all’esperienza, curando la motivazione degli studenti e responsabilizzando il tutor/referente della scuola.
Si chiede inoltre di avviare la sperimentazione per individuare le prove di Esame di Stato più adeguate a valutare l'esperienza di lavoro, articolando ad esempio la seconda prova dell’esame di maturità sulla base di una tematica generale definita a livello centrale, ma lasciando alle singole scuole la redazione di dettaglio.
Per le industrie è inoltre importante avere sotto controllo e organizzare il coordinamento, la co-progettazione e la pianificazione dei percorsi di alternanza, avendo una sufficiente copertura finanziaria.
Si chiede poi di inserire la valutazione del percorso di alternanza scuola-lavoro nel punteggio attribuibile dal consiglio di classe in sede di maturità nel rispetto del massimale di 20 punti complessivi.
Per le attività di alternanza effettuate all’interno del normale percorso curriculare, le ditte chiedono che la prestazione del medico sia pagata da fondi dello Stato e delle Regioni come già previsto dalla normativa sugli stage rispetto alla posizione Inail.
Ultima richiesta delle imprese sull’alternanza è quella di definire uno status dello studente in alternanza scuola-lavoro distinto da quello del lavoratore.
Il ministro ha già risposto alla richiesta sugli sgravi fiscali: non sono previsti dalla legge 107, ma non si esclude la possibilità di introdurli con altri veicoli normativi. Inoltre il ministro afferma che quanto stanziato dalla legge per l'alternanza va anche a copertura dei costi delle imprese.
Nessun commento:
Posta un commento