lunedì 12 ottobre 2015

pc 12 ottobre - UNA UTILE INCHIESTA FIOM ALLA SATA DI MELFI SULLE CONDIZIONI DI LAVORO - IN SEGUITO NE ANALIZZEREMO I RISULTATI

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Nei mesi di maggio e giugno la Fiom-Cgil ha promosso un’inchiesta tra i propri delegati per analizzare le aree di lavoro in cui permangono criticità per le condizioni di lavoro e rischi per la sicurezza.
Questa inchiesta è stata promossa con l’intento di realizzare una mappatura delle principali criticità esistenti nel contesto di una situazione produttiva in cui sono aumentati sistematicamente la velocità delle linee, le saturazioni e di conseguenza i carichi di lavoro, nonostante l’ingresso di tanti addetti in somministrazione e trasfertisti.

Nonostante gli investimenti realizzati dall’azienda, sono necessari maggiori investimenti sull’ergonomia, sulla salubrità dell’ambiente di lavoro e sulla sicurezza, perché gli investimenti sulla nuova linea si sono concentrati principalmente su impianti e macchinari e meno sulle condizioni di lavoro.




Le principali criticità che emergono, al di là della sostenibilità del lavoro secondo il nuovo modello di turnazione sono:

a) l’incremento della velocità delle linee ha frazionato maggiormente i tempi e aumentato la ripetitività delle mansioni con rischi per epicondilite, tunnel carpale, cuffia rotatoria.

b) eccessiva concentrazione degli addetti linea su alcuni tratti linea, in particolare nelle prime UTE del Montaggio e alla Meccanica, difficoltà nello svolgimento del lavoro in spazi molto ridotti, a causa del nuovo layout della linea della 334 e della 520.

c) insufficienza dei sistemi di abbattimento dei fumi e di areazione in LASTRATURA e nella UTE FINAL del MONTAGGIO.

d) alcuni investimenti realizzati dall’azienda, migliorativi delle condizioni di lavoro, sacrificati per gli obiettivi di produzione (superamento dei vincoli tecnici UTE TREAM 1 e 2 del Montaggio; mancato utilizzo partner, servo-mezzi)

e) aumento delle saturazioni su molte postazioni del Montaggio, causa ERGO-UAS e organizzazione della produzione, perché il MONTAGGIO non riesce a stare sempre dietro alla LASTRATURA e alla VERNICIATURA.

f) La modifica del regime di TURNAZIONE risulta particolarmente pesante per il sabato sera e la domenica pomeriggio; di fatto ogni lavoratore nell’arco del mese vede interessata la domenica per effetto dei fine turno del sabato sera o della domenica sera, senza considerare il turno pomeridiano.

g) i giorni di riposo si collocano soprattutto nell’arco della settimana con il risultato di azzerare i momenti di socialità e quelli dedicati alla famiglia nel fine settimana, un sacrificio particolarmente gravoso per le lavoratrici.

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