Mercoledì 14 ott. la Flai cgil organizza una manifestazione a Bari sulla questione dei braccianti.
Sicuramente una mobilitazione è quanto meno necessaria. Ma ciò che servirebbe veramente è una lotta in ogni provincia e posto di lavoro, che incida bloccando il lavoro e la produzione nei momenti di punta.
La
Flai cgil quest'estate ha fatto molta denuncia, ma - come hanno
sottolineato pure voci all'interno stesso del sindacato - non fa ciò
che servirebbe anche a rompere la paura e il ricatto tra i lavoratori
e le lavoratrici: una presenza costante del sindacato nelle campagne,
un sindacato come ai "tempi di Di Vittorio" che gira nelle
campagne, fa assemblee, organizza scioperi, che è al fianco ogni
giorno dei braccianti - non per "fare le pratiche" ma per
organizzarli, dare fiducia, coraggio.
La Flai cgil indirizza questa manifestazione del 14 ottobre soprattutto nei confronti del caporalato, contribuendo, come fa il governo e i partiti parlamentari, le istituzioni regionali, a mettere una sordina sulle aziende, le grandi aziende che sono i veri utilizzatori finali dello sfruttamento dei braccianti, di cui il caporalato è il loro braccio sporco e criminale.
In questo senso, non si tratta di "contrastare le storture", perchè le condizioni di lavoro schaiviste che portano fino alla morte, non sono affatto delle storture in una situazione di "generale rispetto dei diritti", ma sono la normale legge, oggi più che mai nella crisi, del capitale agricolo, commerciale, per difendere e aumentare i suoi profitti.
Questi interessi sono ben difesi dal governo. Il ministro dell'agricoltura punta a fare provvedimenti di facciata che cercano solo di limitare il caporalato, e lasciare sostanzialmente in pace le aziende. Per non parlare delle Istituzioni, degli organi di controllo, per cui ci volevano le morti di quest'estate perchè facessero le ispezioni, scoprendo "improvvisamente" che più del 50% delle ditte ha lavoratori a nero o irregolari.
Senza una lotta dei braccianti, e soprattutto delle braccianti, dei lavoratori migranti - che sono quelli più sfruttati, meno pagati e senza diritti - con l'aggiunta, per le donne, anche di violenze sessuali, una lotta contro il caporalato-le grandi aziende, il governo, le Istituzioni, non è possibile contrastare questo super sfruttamento.
Ma, per questa lotta, serve un sindacato di classe, da riorganizzare, non un sindacato delle scrivanie e di una manifestazione una tantum.
COMUNICATO DELLA MANIFESTAZIONE
Manifestazione contro caporalato e illegalità Bari, 14 ottobre 2015
L’estate che abbiamo alle spalle ha portato alla ribalta della cronaca Nazionale, in tutta la sua drammaticità, il fenomeno dello sfruttamento del lavoro nelle campagne Pugliesi, il sottosalario, con il consolidarsi della pratica del “salario di piazza” e il ruolo che esercitano vecchie e nuove forme di caporalato nell’intermediazione della manodopera.Come sindacato da anni conosciamo e siamo impegnati a contrastare queste storture, che offendono la dignità di uomini e donne, Italiani e Migranti e sottraggono alla collettività ingenti risorse in termini di reddito e evasione contributiva e fiscale.
Morire di lavoro, per pochi euro al giorno, è inaccettabile e ogni cittadino è chiamato a urlare la propria indignazione....
...servono ulteriori interventi del governo regionale e nazionale che rafforzino il quadro normativo. Per queste ragioni, affinché finita la stagione estiva non cali l’attenzione sociale e politica sui temi del caporalato, dello sfruttamento, della condizione cui sono costretti migliaia di immigrati che trovano accoglienza solo in accampamenti di fortuna, abbiamo deciso di indire una manifestazione regionale sulla base di una piattaforma e per la quale chiediamo l’ adesione e partecipazione, iniziativa alla quale parteciperanno delegazioni di tutte le province Pugliesi prevista per il pomeriggio del 14 ottobre a Bari alle ore 18,00 p.zza Castello...
CGIL PUGLIA FLAI PUGLIA
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