Giovedì' 8 ottobre nella bella sala della Ex Real fonderia a Palermo ci siamo ritrovate in un momento collettivo con cui abbiamo voluto dare inizio al nuovo anno di lotta.
Un'assemblea che si è aperta ripartendo dal seminario nazionale che si è svolto nella nostra città il 6 giugno scorso in occasione del 20° Anniversario del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario ed è stato anche emozionante rivivere e rivedere attraverso i video quel giorno, in cui diverse donne presenti anche in questa occasione avevano preso parte attiva, ma anche le donne che hanno partecipato a questa assemblea per la prima volta hanno apprezzato le immagini e l'excursus che abbiamo fatto del seminario riassumendo gli interventi delle compagne del Mfpr, rivedendo i bei momenti collettivi di festa con il canto e la danza di tutte sulle note di Bella Ciao, le interviste alle donne lavoratrici, precarie, disoccupate, alle studentesse, la presentazione del quaderno “Una marcia in più” che raccoglie i fogli dei 20 anni di lotta politica, teorica, pratica complessiva in merito alla condizione di vita della maggioranza delle donne nell'intreccio lotta di classe e lotta di genere, la storia delle compagne rivoluzionarie che hanno scelto di dedicare tutta la loro vita al servizio della lotta per cambiare davvero la società che fa della doppia oppressione delle donne una sua base... un racconto vivo che è stato restituito alle donne presenti anche con il dossier sugli atti del Seminario.
Ora il nostro percorso di doppia lotta deve continuare!
Quindi ci siamo riallacciate alle nuove iniziative lanciate al seminario... il NUOVO SCIOPERO DELLE DONNE, nuovo innanzitutto perché non è la mera ripetizione dello straordinario sciopero delle donne fatto il 25 novembre del 2013 che nasceva fondamentalmente dalla questione dei femminicidi e violenza sulle donne per allargarsi poi a tutta la condizione di oppressione in questa società capitalistica. Oggi il nuovo sciopero deve guardare alla condizione delle donne lavoratrici, delle operaie, delle precarie, delle disoccupate, alla questione del lavoro e del non lavoro, alla condizione di discriminazione, di attacco ai diritti conquistati, alle donne più sfruttate, le operaie della Fiat di Melfi o le braccianti in Puglia sono esempi chiari di questa condizione di pesante doppio sfruttamento e oppressione che si accentua di giorno in giorno.
Mentre nel nostro paese si fanno appelli alla necessità di trovare le misure per conciliare la produttività delle donne con le esigenze familiari (donne come produttrici da sfruttare nel mercato da un lato ma riproduttrici dall'altro per “salvare” il mercato del Capitale mettendo al mondo le nuove braccia da sfruttare e curandone la crescita - vedi l'ipocrita recente discorso del Presidente Mattarella), le donne sono soggette a lavori sempre più sfruttati, precari, sottopagati, soggette ai ricatti del governo, vedi il caso delle lavoratrici della scuola, o tagliate fuori dal mondo del lavoro. L'Italia è un paese dove il tasso di disoccupazione femminile è altissimo e leggi odiose come il Jobs Act del governo Renzi moderno fascista accentuano la questione della precarietà e disoccupazione attaccando il diritto pieno delle donne al lavoro e il valore emancipativo di esso. per non dipendere economicamente, come elemento materiale concreto di uscire dalla casa, di unirsi con le altre lavoratrici, di affrontare il contrasto quotidiano con il sistema capitalista e prendere coscienza della necessità della lotta
Mentre nel nostro paese si fanno appelli alla necessità di trovare le misure per conciliare la produttività delle donne con le esigenze familiari (donne come produttrici da sfruttare nel mercato da un lato ma riproduttrici dall'altro per “salvare” il mercato del Capitale mettendo al mondo le nuove braccia da sfruttare e curandone la crescita - vedi l'ipocrita recente discorso del Presidente Mattarella), le donne sono soggette a lavori sempre più sfruttati, precari, sottopagati, soggette ai ricatti del governo, vedi il caso delle lavoratrici della scuola, o tagliate fuori dal mondo del lavoro. L'Italia è un paese dove il tasso di disoccupazione femminile è altissimo e leggi odiose come il Jobs Act del governo Renzi moderno fascista accentuano la questione della precarietà e disoccupazione attaccando il diritto pieno delle donne al lavoro e il valore emancipativo di esso. per non dipendere economicamente, come elemento materiale concreto di uscire dalla casa, di unirsi con le altre lavoratrici, di affrontare il contrasto quotidiano con il sistema capitalista e prendere coscienza della necessità della lotta
Dicevamo al seminario del 6 Giugno: “... le donne operaie come le operaie delle Fiat di Melfi - discriminate si ammazzano di fatica e ottengono la cancellazione dei diritti, discriminazioni; massacrate dagli orari, neanche possono andare in bagno perché spesso troppo lontani e con file enormi tanto che debbono decidere se andare in bagno o mangiare qualcosa, lo sanno che noi donne specie durante il ciclo abbiamo bisogno di più tempo in bagno, ma anche questo viene discriminato... altra condizione di nuova schiavitù sono le braccianti, le braccianti che muoiono sui campi, vengono ricattate sessualmente dai padroni o dai caporali di turno, in molti casi sono loro a mantenere la famiglia , i figli, i loro mariti spesso disoccupati... il lavoro al femminile è il più richiesto perché costa meno pagare una donna... le immigrate che subiscono la tripla discriminazione e oppressione... le precarie che lavorano 1,50 h al giorno e prendono 250,00 euro al mese...- le disoccupate specie al sud... le tante giovani senza un futuro...
CON LO SCIOPERO DELLE DONNE DEL 2013 SI E' ACCESA UNA SCINTILLA CHE SI DEVE ACCRESCERE DI LUCE TALE DA ILLUMINARE IL SENTIERO DELLA DOPPIA LOTTA DELLA MAGGIORANZA DELLE DONNE...”
Oggi ci sono le condizioni per un nuovo sciopero delle donne...
L'altro impegno che abbiamo ripreso dal Seminario è quello di costruire un incontro internazionale di donne nel nostro paese. L'Mfpr è un organismo interno alla costruzione del partito comunista di tipo nuovo nella lotta esterna ed interna e questa concezione ha sviluppato nel campo internazionale dibattito e lotta. C’è attenzione sul lavoro politico e le lotte che facciamo in Italia così come l'Mfpr porta nel nostro paese l'eco delle lotte delle donne, delle comuniste rivoluzionarie dei vari paesi. Rendere visibile questo legame internazionalista con un meeting da costruire con altre realtà di compagne e donne in lotta è importante.
Un altro aspetto del nostro percorso sarà rivolto alla formazione per accrescere come donne la conoscenza della teoria rivoluzionaria che deve affiancare sempre le lotte che mettiamo in campo...
L'assemblea ha accolto positivamente queste iniziative e si è conclusa con un gioioso momento di “camaraderia”...Avanti con la nostra doppia lotta!
Le compagne del Movimento femminista proletario rivoluzionario di Palermo
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