IL
SIGNIFICATO POLITICO DEL PROCESSO CONTRO PADRON RIVA
Quello
che si celebrerà a Taranto nei prossimi mesi è il più grande
processo che ci sia mai stato nel nostro paese e riguarda la più
grande fabbrica in Italia, tra l’altro una fabbrica ancora in
attività, con una classe operaia ancora tutta al lavoro.
Questo
processo si fa in una città abbastanza grande, non “morta” ma
viva, sede anche di una delle più grandi basi militari della Nato
nel Mediterraneo e di numerose altre fabbriche, peraltro attraversate
dalla crisi.
Esso
sarà di fatto la “madre” di tutti i processi; somiglia a quelli
dell’Eternit, della Thyssen, di Marghera, ma è qualcosa di più.
Si
tratterà quindi di una battaglia nazionale, strategica nella guerra
di classe contro il capitale, che colpisce al cuore il suo sistema, a
partire dalla condizione operaia.
La
sicurezza e la salute del lavoro è uno degli anelli deboli del
sistema imperialista a livello mondiale. E’ questo vale dal Vietnam
al Bangladesh, dalla Cina alle fabbriche nelle metropoli
imperialiste.
Nella
fase di crisi è proprio sulla condizione operaia e sulla sicurezza
sui posti di lavoro e l’attacco alla salute delle popolazioni
vittime dell’inquinamento industriale, che il capitalismo mostra
tutta la sua irriformabilità, e la sicurezza diventa nervo scoperto
del sistema. Il capitalismo che uccide rappresenta il cuore di questo
sistema che deve essere abbattuto.
Il
processo contro dell’Ilva contro padron Riva per i morti sul lavoro
e da inquinamento causati dal profitto deve avere come obiettivo la
“rivolta operaia e popolare”. E questo gli operai e le masse lo
vedranno con la loro esperienza: questo processo non darà loro
giustizia contro i padroni assassini. Anche altri processi hanno già
dimostrato che si può ammazzare e non pagare nulla.
Vogliamo
forti sanzioni in questo processo ma per noi la vera sanzione è la
rivolta.
Solo
la rivoluzione può risolvere il problema della sicurezza sui posti
di lavoro e della salute delle popolazioni “inquinate”. Vogliamo
che il processo contro padron Riva non contribuisca a seminare
illusioni sulla giustizia e lo Stato del capitale, ma che maturi
questa consapevolezza attraverso l’esperiemza diretta di operai,
lavoratori e masse popolari.
Nella
società o c’è il primato del padrone o il primato degli operai.
Ogni cosa in questo sistema di classe è legato ai rapporti di forza.
Vogliamo
impegnarci a fondo nel processo non per illuderci di avere giustizia,
ma per dimostrare la legittimità di un’altra giustizia e la
necessità della conquista del potere politico per imporla.
Abbiamo
contribuito a creare la Rete nazionale per unire tutte le forze
necessarie in questa battaglia. A Taranto si lavora perchè si
affermi la strada del “processo popolare”, che viva anche nella
forma di costituzione, unitaria e dimassa, di operai e cittadini come
“parte civile”.
Lavoriamo
per portare un reòparto selezionato in Tribunale come espressione e
rappresentanza dei settori di operai, lavoratori, masse popolari
uccise e ammalate. Nel processo contrasteremo a fondo la costituzione
di parte civile dei sindacato confederali che da corresponsabili
della situazione e complici del padrone vorrebbero ora passare per
“vittime”.
Faremo
questo processo con uno stile di combattimento, dato che si tratta di
un processo che farà epoca e avrà una proiezione anche
internazionale.
La
Rete nazionale ha già sostenuto importanti battaglie. In occasione
della sgtrage della Thyssen ha costruito una grossa manifestazione
nazionale e ha presidiato tutte le sedute del processo; così come ha
portato il massimo sostegno ai lavoratori, familiari e popolazioni
colpite nel processo “Eternit”.
Alcune
di queste esperienze vannlo portate nel processo a Taranto: la
partecipazione organizzata di operai e familiari, la denuncia
costante dell’azione dei padroni e delle manovre dei loro avvocati
nel processo, la presenza dei gruppi rivoluzionari, ecc.
I
padroni cercano di mettere in discussione i verdetti quando sono di
condanna. Lo stesso processo Thyssen è sotto la mkinaccia di un
verdetto negativo in Cassazione il 24 aprile.
Non
sono solo i padroni che sono sotto accusa in questo processo Ilva ma
lo Stato, i politici di destra e di “sinistra”, le
amministrazioni locali, i preti, i poliziotti, tutti che sono stati e
sono al servizio di padron Riva.
Proletari
comunisti fa appello a tutte le realtà sindacali di classe, alle
forze proletarie e rivoluzionarie a partecipare nella Rete e con la
Rete a questa battaglia di classe.
dal giornale proletari comunisti N°1 nuova serie aprile 2014
richiedilo a pcro.red@gmail.com
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