giovedì 27 marzo 2014

pc 27 marzo - SQUINZI: CIO' CHE VALE PER I PADRONI E' CIO' CHE DEVE VALERE PER TUTTI...

«Abbiamo il diritto-dovere di essere sempre più classe dirigente: quello che vale per l'impresa vale per il Paese. Non c'è ripresa senza impresa».

"Servono azioni concrete. Dal governo Renzi è arrivato finora il decreto legge su contratti a termine e apprendistato: «Ci auguriamo che non esca deformato dal Parlamento come spesso succede nel nostro Paese. È una prima tranche di intervento, positiva, la necessaria riforma del mercato del lavoro non è ancora venuta avanti».
Ieri ha definito «una provocazione» la sua affermazione dei giorni scorsi che avrebbe potuto spostare l'azienda in Canton Ticino. «Per costruire l'headquarter a Milano mi hanno detto che ci vogliono altri cinque anni di sofferenza. Tante aziende hanno ceduto, purtroppo, io non voglio cedere, ma se tra cinque anni i permessi non arrivano, è una riflessione seria».
Squinzi ha rilanciato il tema della diffusa mentalità anti-impresa che ancora esiste nel Paese («è un problema») ed ha sottolineato l'importanza dell'education e di valorizzare il capitale sociale dell'Italia".

La chiarezza certo non manca: sono gli interesse dei capitalisti che devono dettar legge...
E la valorizzazione del "capitale sociale dell'Italia", cioè dell'impresa è ciò che si deve "mettere in testa" a tutti, e sottomettere ad essa il "capitale umano". 
Su questo -dice Squinzi - Renzi ha appena cominciato ma ancora deve dare, dare molto... 

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