Lo stabilimento di Ginosa non costa nulla in quanto nelle scorse settimane il Comune lo ha formalmente acquisito dall'azienda piemontese, con passaggio dal notaio, al prezzo simbolico di un euro. Quell'impianto, quindi - 55mila metri quadrati coperti, 70mila scoperti, provvisto di magazzino automatizzato e centrale elettrica in grado di sfruttare anche le energie rinnovabili -, ora viene offerto a chiunque sia disponibile e voglia reindustrializzare con un nuovo progetto. I riferimenti sono il Comune di Ginosa, nella persona del sindaco, Vito De Palma, e la Regione Puglia, con l'assessore al Lavoro, Leo Caroli, i quali hanno ripreso il lavoro di ricerca e di contatto insieme al ministero dello Sviluppo economico una volta uscita definitivamente di scena la Wollo, societá di scouting incaricata dalla Miroglio. Punti di forza su cui gli amministratori locali fanno leva sono l'offerta gratuita del sito, la disponibilitá della forza lavoro, l'intervento della Regione Puglia nell'accompagnare sia la riconversione che la riqualificazione della manodopera, l'infrastrutturazione dell'area... Ovviamente, chi punta allo stabilimento, deve anche riassumere il personale.
Il gruppo tessile Miroglio era arrivato in provincia di Taranto negli anni '90 con gli incentivi pubblici della legge 181 del 1989 per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica.... Miroglio, sulla scorta delle agevolazioni, aprí due siti per la produzione di filati: a Castellaneta e a Ginosa. Chiuderanno dopo circa un decennio, prima Castellaneta, poi Ginosa, il piú grande dei due complessi e dismesso definitivamente nel 2009...".
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