venerdì 28 marzo 2014

pc 28 marzo: MIROGLIO: OPERAI OFFRESI A COSTO ZERO...

"LAVORATORI OFFRESI A COSTO ZERO" - sembra in realtà questa la drammatica situazione per i 181 operai della Miroglio...

Nel sistema capitalista una grande azienda come questa della Miroglio è potuta venire in provincia di Taranto, accompagnata da grande battage pubblicitario; vedersi stendere dalle Istituzioni tappeti d'oro, con forti benefici fiscali e contributivi, sfruttare terreni, acquistati a poco prezzo, che da un giorno all'altro la Regione cambia da agricoli a destinazione industriale; poter avere deroghe a norme e contratti grazie ai servi dei sindacati confederali che permisero a questo padrone di avere contratti di formazione senza pagare le ore di formazione; poter tranquillamente sfruttare gli operai, sempre con il beneplacido dei sindacati confederali...
E POI andarsene. Lasciando tutti gli operai in mezzo ad una strada senza che gli succeda nulla, senza che neanche quelle Istituzioni gli chiedano quanto meno indietro i soldi pubblici (dei cittadini) che gli avevano dato.
Ma ora siamo al passaggio, dalla tragedia alla farsa: "signori padroni, chiunque voi siate, venite a prendervi la fabbrica, ve la diamo a costo zero, ve la regaliamo, con tutti gli operai dentro...

Certo, gli operai sono disperati, hanno sperato che vi fosse un'alternativa alla chiusura, e ora anche loro si arrampicano a questo "spot": "cercasi padrone" della Regione e del Comune di Ginosa, e fanno, probabilmente consigliati da qualcuno di quei sindacati che li ha portato a questa situazione, una imbarazzante lettera, in cui almeno si potevano evitare le frasi di "prosternazione" che vi si leggono:
"La sua figura (di imprenditore) è oggi una chiave fondamentale per salvare l'Italia, la democrazia, il lavoro e la giustizia sociale... La ripresa parte da tutti, ma, soprattutto, da chi ha voglia di fare impresa, assumendo da protagonista la missione storica di salvare se stessi salvando tutti noi italiani».

OPERAI!! Ma queste parole le dice Squinzi, il capo dei padroni! Gli operai non possono diventare e pensare come vogliono i padroni che li sfruttano e poi scappano con i loro profitti, e che, appunto, dicono che loro "salvano" l'Italia, la democrazia, il lavoro, la giustizia sociale, che se si salvano loro si può salvare l'Italia... QUANDO E' ESATTAMENTE IL CONTRARIO. Quando è il loro sistema capitalista, in cui gli operai producono la ricchezza sociale e loro, un pugno di capitalisti, se ne appropria, grazie ai loro governi, le loro Istituzioni; quando loro distruggono la ricchezza sociale e provocano le crisi, che loro non pagano ma pagano solo gli operai e le masse popolari; in cui loro comunque si salvano (vedi appunto Miroglio, ma vedi tutti i padroni) e chi viene distrutto nel lavoro, nelle condizioni di vita, nella dignità, sono solo gli operai.
OPERAI!! non ci sono padroni cattivi e padroni buoni!
Dopo Miroglio verrà un altro padrone ma gli operai saranno sempre più "schiavi" se non alzano la testa e i loro pugni!
Hanno sperato nei progetti di rilancio che di volta in volta sono stati presentati, hanno seguito incontro dopo incontro le trattative al ministero dello Sviluppo economico, e ora tentano un'altra possibilità: proporsi direttamente sul mercato e offrire a costo zero lo stabilimento di Ginosa, in provincia di Taranto, inattivo dal 2009 ma ancora funzionale ed efficiente. È la nuova strada che stanno percorrendo i 181 operai ex Miroglio (tessile), attualmente in mobilità.
E per dire che sono pronti a rimettersi in gioco hanno anche realizzato uno spot fatto girare sulla rete e nel quale descrivono la caratteristiche dell'impianto industriale. «Caro imprenditore - dicono i lavoratori -, le parliamo di economia, il motore di tutto ciò che ci sostiene, senza il quale non solo i redditi e i fatturati, ma neppure i diritti sono possibili. La sua figura, riteniamo, è oggi una chiave fondamentale per salvare l'Italia, la democrazia, il lavoro e la giustizia sociale. Crediamo fortemente - affermano ancora gli ex Miroglio - che i problemi si affrontano con la forza delle idee e la capacità di mettersi in gioco. La ripresa parte da tutti, ma, soprattutto, da chi ha voglia di fare impresa, assumendo da protagonista la missione storica di salvare se stessi salvando tutti noi italiani».

Lo stabilimento di Ginosa non costa nulla in quanto nelle scorse settimane il Comune lo ha formalmente acquisito dall'azienda piemontese, con passaggio dal notaio, al prezzo simbolico di un euro. Quell'impianto, quindi - 55mila metri quadrati coperti, 70mila scoperti, provvisto di magazzino automatizzato e centrale elettrica in grado di sfruttare anche le energie rinnovabili -, ora viene offerto a chiunque sia disponibile e voglia reindustrializzare con un nuovo progetto. I riferimenti sono il Comune di Ginosa, nella persona del sindaco, Vito De Palma, e la Regione Puglia, con l'assessore al Lavoro, Leo Caroli, i quali hanno ripreso il lavoro di ricerca e di contatto insieme al ministero dello Sviluppo economico una volta uscita definitivamente di scena la Wollo, societá di scouting incaricata dalla Miroglio. Punti di forza su cui gli amministratori locali fanno leva sono l'offerta gratuita del sito, la disponibilitá della forza lavoro, l'intervento della Regione Puglia nell'accompagnare sia la riconversione che la riqualificazione della manodopera, l'infrastrutturazione dell'area... Ovviamente, chi punta allo stabilimento, deve anche riassumere il personale.

Il gruppo tessile Miroglio era arrivato in provincia di Taranto negli anni '90 con gli incentivi pubblici della legge 181 del 1989 per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica.... Miroglio, sulla scorta delle agevolazioni, aprí due siti per la produzione di filati: a Castellaneta e a Ginosa. Chiuderanno dopo circa un decennio, prima Castellaneta, poi Ginosa, il piú grande dei due complessi e dismesso definitivamente nel 2009...".

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