Il presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama, da questa sera e per tutta la giornata di
domani sarà a Roma. Vedrà Napolitano, il Papa e Renzi. La visita di un
presidente statunitense non è normale amministrazione, anche quando è un
presidente “democratico”, una caratteristica che sembra capace di
depotenziare qualsiasi doverosa contestazione verso le autorità di uno
stato imperialista che porta con sé enormi responsabilità di quanto di
negativo avviene nel mondo e nel nostro territorio, il Muos di Niscemi
per dirne una. Fortunatamente non tutti sono disposti a prostrarsi
davanti al Presidente statunitense e intendono rammentargli alcune
questioni aperte.
Per domani pomeriggio una
coalizione di forze tra cui Cobas, Comitati No Muos, Campagna Stop TTIP,
Rete No War, Rete della Conoscenza, Link Coordinamento Universitario;
Unione degli Studenti, Attac, PRC, Rete dei Comunisti, A Sud, Un ponte
per.., Rete romana solidarietà con la Palestina, Comitato di solidarietà
Leonard Peltier, U.S. Citizens for Peace & Justice, Communia,
Re:Common,Yaku si sono dati appuntamento alle ore 16.00 sotto
l'ambasciata statunitense in via Veneto. La Questura ha posto una serie
di problemi su questa dislocazione. Dopo un lungo tira e molla, la
manifestazione si attesterà tra via San Isidoro e Piazza Barberini.
Molti temi di contestazione che saranno esposti sugli striscioni e i
cartelli: dal Muos al TTIP, dalla guerra a Guantanamo, dai diritti del
popolo palestinese alla liberazione dei prigionieri politici come
Leonard Peltier e Mumia Abu Jamal ma anche i tre Cubani dei cinque
arrestati nel lontano 1998 che sono ancora nelle carceri statunitensi.
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