domenica 2 giugno 2013

pc 2 giugno - CINA, MUORE A 14 ANNI NEL DORMITORIO DELLA FABBRICA


Sfruttamento di minori nelle fabbriche cinesi Sfruttamento di minori nelle fabbriche cinesi
Pechino, 01-06-2013
Un ragazzo cinese che, nonostante avesse appena 14 anni, lavorava in una fabbrica di
elettronica della citta' di Dongguan e' stato trovato morto nel suo letto nel dormitorio della sua fabbrica. E' quanto denuncia China Labor Watch, associazione che ha sede a New York, che ha aperto un'inchiesta sulla morte, avvenuta il 21 maggio scorso, di Liu Fuzong.
Secondo China Labor Watch sono di 12 ore i turni per gli operai della fabbrica, tra i quali vi sono anche ragazzi sotto i 16 anni. Anche se la legge cinese vieta di assumere operai sotto i 16 anni, questa legge viene spesso aggirata: nel caso di Liu, il ragazzo era stato inviato alla fabbrica da un mediatore che aveva usato i documenti di un operaio piu' grande per registralo.
"Gli altri operai hanno detto che il bambino e' morto per troppo lavoro - ha dichiarato Li Qiang, fondatore di China Labor Watch - ogni giorno ci sono ore di lavoro in piu', e' troppo anche per gli adulti, figuratevi per i bambini".

Chi costruisce i nostri iPhone, iPod e iPad? Come? E a quale costo? Perche' sul prezzo finale di questi prodotti, costruiti o assemblati per la maggior parte in Cina, non vanno ad incidere proprio tutti i "costi". Come ad esempio le condizioni di lavoro al limite della schiavitu', discriminazioni di sesso e di eta', maltrattamenti fisici e verbali, mancanza degli standard minimi di sicurezza e ancora l'impiego di manodopera minorile e infine la morte per suicidio o iperlavoro.

Con il decesso del ragazzino di 14 anni, torna ancora una volta lo spettro della morte nelle fabbriche  di questo paese, in cui le condizioni di lavoro sono spesso al limite del sostenibile. Tra aprile e maggio scorso si sono registrati tre suicidi tra gli operai della Foxconn, Technology Group, il colosso cinese dell'assemblaggio, anche conosciuto
come la 'fabbrica dei suicidi', tutti collegabili alle ondizioni di lavoro nella fabbrica considerate pessime.

La societa' taiwanese con molti impianti in Cina nei quali si producono, tra gli altri, iPhone, iPod e iPad e' un nome che ampeggia sempre negli scandali degli ultimi anni, sia per una serie di suicidi a catena tra i suoi dipendenti a meta' 2010, sia per le condizioni di lavoro al limite della schiavitu', portate a conoscenza del grande pubblico da media e da diversi gruppi e movimenti per i diritti dei lavoratori.

Ma la Foxconn non e' l'unica azienda i cui dipendenti si tolgono la vita. Il 15 maggio e' stata una dipendente della fabbrica della Samsung a Huizhou, nella provincia del Guangdong, che si e' suicidata gettandosi dal settimo piano di un palazzo.

L'informazione, pervenuta dai colleghi della donna, non e' stata confermata finora da fonti ufficiali. E infine l'ultimo giovane deceduto in questi giorni, Liu Fuzong, sarebbe morto in un'altra fabbrica ancora, la Yinchuan Electronic Company, Ltd di Dongguan, citta' non lontana da Guangzhou. La Yinchuan, azienda di proprieta' della 3CEMS Group (che lavora per conto di Samsung, Canon e Sony), produce schede madri per la Asus ed era stata gia' al centro di denunce per lavoro minorile.

Heg Electronics, succursale cinese della Samsung e' stata poi denunciata da China Labor Watch in un report del 2012 per una serie di violazioni dei diritti dei lavoratori da parte dell'azienda, comprese ore di lavoro eccessive, violazioni del contratto di lavoro, utilizzo di lavoratori minorenni, discriminazione di eta' e sesso, mancanza di sicurezza.

L'organizzazione ha rilevato che "gli operai sono costretti a turni di 11 o addirittura 12 ore di fila in piedi" e fanno "oltre cento ore di straordinari per mese spesso non pagati". La Samsung, a seguito di questa denuncia condusse diverse indagini e alla fine comunico' che "a parte la questione delle ore di lavoro supplementari, non e' emersa nessuna delle violazioni denunciate nel rapporto", ovviamente.

Nessun commento:

Posta un commento