giovedì 6 giugno 2013

pc 6 giugno - La Palermo del sindaco Orlando ad un anno dalle elezioni... Economia in ginocchio... disperazione... tragica realtà...

Ad un anno dalla sua elezione a sindaco di Palermo Orlando dimostra che i sindaci cambiano di nome, ma non cambia la sostanza della politica e dell'amministrazione.
Questo articolo “disperato” che pubblichiamo, e che non abbiamo scritto noi!, al di là dei numeri, che sono comunque “vecchi” perché riferiti allo scorso anno, elencati da Istituti ufficiali e che quindi sono sempre ufficiali e cioè al ribasso rispetto alla realtà, esprime bene però le chiacchiere e la sfacciataggine di Orlando che continua a dire che il sindaco “lo sa fare”.

Ma non solo, davanti ai dirigenti dell'Istituto Tagliacarne che gli snocciolano davanti questi dati, dice, e ogni tanto bisogna pur dirlo, come un cretino, che ha presentato la candidatura di Palermo come capitale europea della cultura! La borghesia, di cui Orlando è un rappresentante, è oggi impossibilitata, in quanto in profonda putrefazione, a risolvere anche i problemi sociali più semplici. Figurarsi quelle elencati qui!

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Economia in ginocchio

Un quadro che trasmette disperazione, una scena in cui si grida aiuto e in cui non si vede speranza. Non è arte, non è immaginazione come ne “L'urlo” di Munch. È pura e tragica realtà quella descritta dall'Osservatorio economico 2012 su Palermo e provincia. Nel documento, redatto per l'undicesimo anno da Camera di Commercio e Istituto Tagliacarne, su un campione rappresentativo di 500 aziende, c'è tutto il disagio sociale di un'area metropolitana di un milione e 250 mila abitanti. Con 80 mila persone in cerca di un lavoro, con la disoccupazione che raggiunge il 19,4% (+3,5% rispetto al 2011), Pil indietro del 2,4%, fatturato delle imprese in calo del 12,4%. pagano maggiormente il settore edile (-15,9%) e quello turistico (-15%), ma non stanno granché bene commercio (-13,4%) e manifatturiero (-12,7%). e i numeri diventano spaventosi se si considerano gli ultimi 4 anni. Contrazione di oltre il 50% del volume di affari delle aziende con il Pil che ha perso 6 punti percentuali. Solo Napoli ha un tasso di disoccupazione più alto della provincia palermitana. Cresce di contro il ricorso alla cassa integrazione (+50,9%), 13,1% di più rispetto alla Sicilia e 38,8% di più rispetto all'Italia. Tutte cifre esposte dal presidente della Camera di Commercio, Roberto Helg, che ha lanciato l'sos per l'economia palermitana davanti al sindaco Leoluca Orlando, all'assessore regionale Linda Vancheri e al sottosegretario alle attività produttive simona Vicari.
Helg ribadisce anche un dato già anticipato un paio di mesi fa: “Dobbiamo confermare che, purtroppo, una famiglia palermitana su 10 è in condizioni di miseria”. Poveri che sono l'ultimo anello di un sistema alla deriva, che non riesce a investire (solo il 10,8% delle aziende lo ha fatto nel 2012 contro il 24,6% del 2010), a produrre innovazione e occupazione. Basti pensare che il tessuto produttivo locale è caratterizzato dalla presenza di micro e piccole imprese: le aziende commerciali rappresentano il 40% del totale, ma producono solo l'8% della ricchezza. Realtà deboli, a bassa redditività. Che spesso sono state costrette negli ultimi mesi a chiudere i battenti. Nel 2012 hanno cessato l'attività 5,231 aziende su un totale di centomila. E le previsioni per il 2013 sono ancora peggiori con nuove contrazioni per numero di occupati (-1,6%) e fatturato (-4,1%). trema l'edilizia (previsto un -5,9%). nel primo trimestre del 2013, tra l'altro, si registra una riduzione del numero delle imprese, fenomeno che non si verificava da anni.
C'è anche qualche segno più nella relazione economica presentata ieri in Camera di Commercio, ma si tratta di dati illusori. Come le oltre 10 mila nuove partite Iva registrate. Ma spesso si tratta di casi di autoimpiego e di attività con un solo committente che nascondono un rapporto di lavoro subordinato. Situazione, questa, che tocca quasi sempre i giovani che continuano a are impresa, ma senza le giuste credenziali. Nel 2012 sono oltre 10 mila gli imprenditori di età compresa tra i 18 e i 29 anni (6,9% del totale), e nel primo trimestre 2013 il 40% dei nuovi iscritti nei registri camerali è rappresentato da giovani. “Il problema di fondo – dice però Helg – è che i giovani si avvicinano con poca preparazione, spesso lo fanno solo per risolvere il problema del posto di lavoro, in questi casi spesso chiudono velocemente”. A ciò si aggiungono anche i problemi per ottenere le “carte”: il 39,6% dei neoimprenditori segnalano una burocrazia lenta, elefantiaca. Occorrono 316 giorni per avere i necessari permessi edilizi e 1.366 per la risoluzione di dispute commerciali.
E tra i numeri neri c'è anche quello relativo all'export locale diminuito dell'8,5%. Fa impressione perché in netta controtendenza con quello che succede in Sicilia (+21,3%). calo influenzato, secondo l'indagine, dalla flessione del settore dei mezzi di trasporto e della cantieristica navale.

“La nuova giunta è stata impegnata da emergenze serissime come Gesip – afferma Helg – spero ora si possa occupare di sviluppo, come mi auguro che venga migliorata la qualità e la velocità della spesa dei fondi strutturali”. Per il sindaco Orlando “la candidatura di Palermo a capitale europea della cultura è il segno di una città che non vuole essere schiacciata dall'emergenza”. Con la speranza di imitare Marsiglia, capitale della cultura di quest'anno dove, fa sapere Orlando, “negli ultimi anni la disoccupazione è scesa dal 22 al 12%”.

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