Padroni
assassini dell’amianto,
Il
3 giugno la Corte d'Appello di Torino pronuncerà la sentenza di
secondo grado per il processo Eternit, il più importante processo
per la strage di amianto.
La
difesa dei padroni criminali sta cercando di ribaltare la condanna di
primo grado per i vertici dell'Eternit, padroni miliardari, lo
svizzero Schmidheiny ed il belga De Cartier, che, come scrivono i
giudici, con “pervicacia e spregiudicatezza” hanno causato oltre
tremila morti in Italia tra i lavoratori e le popolazioni mentre i
signori padroni facevano i profitti con l'amianto. "Una tragedia
mai vista e mai letta” , come ha commentato il PM Raffaele
Guarinello.
I
padroni stragisti sono stati condannati a 16 anni di galera per
disastro doloso (articolo 434 c.p.) ed omissione dolosa di cautele
antinfortunistiche (articolo 437 c.p.), una condanna che è stata
anche il risultato della mobilitazione dei comitati popolari e delle
associazioni dei famigliari.
Ora
uno dei padroni condannati, il barone De Cartier, è morto ed andrà
"a giudizio divino" ma non potrà sottrarsi al giudizio di
condanna, certamente senza appello, dei lavoratori e delle masse
popolari che hanno pagato e pagheranno purtroppo ancora sulla propria
pelle con morti e malattie la sete di profitto del sistema del
Capitale, lo stesso sistema che ha causato le stragi degli operai
della Thyssen come degli operai e delle popolazioni, dall’Ilva come
alla Solvay, da Viareggio come all’Eureco, per citarne alcuni dei
processi dove la Rete si è mobilitata.
Padroni
assassini, elementi della stessa classe sociale che li ha applauditi
al loro ingresso ad un'assemblea di Confindustria.
La
Rete nazionale, che ha seguito e dato un resoconto puntuale di tutto
il processo, partecipa all'udienza d'Appello perché vogliamo la
conferma della condanna di primo grado e per i risarcimenti e le
bonifiche che vogliamo tutte a carico dei padroni.
Rete
Nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio
bastamortesullavoro@gmail.com
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blog
http://bastamortesullavoro.blogspot.com
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