Alfano: "Lo Stato c’è e non si fa fermare da alcuni delinquenti che potevano uccidere e forse volevano uccidere"
SICURAMENTE SI RIFERISCE A QUESTI...
Armi chimiche: contro i No-Tav gas 'Cs' cancerogeni
Per lo sgombero dei manifestanti che si oppongono alla costruzione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione le forze di polizia hanno utilizzato lacrimogeni contenenti aggressivi chimici. Sotto accusa i candelotti a base di gas 'Cs', altamente tossico, proibiti per uso militare ma dal 1991 in dotazione agli agenti antisommossa.
Armi chimiche:
proibite in guerra, ma ideali per sgominare i No-Tav in valle di Susa.
In base alle convenzioni internazionali ratificate anche dall’Italia, i
soldati impiegati in Afghanistan non possono utilizzare gli aggressivi
chimici presenti invece nei lacrimogeni utilizzati in Valle di Susa
dalle forze di polizia.
Impressionante la pericolosità potenziale dei
micidiali “Cs”, composti con sostanze che ne fanno “vere e proprie armi
da guerra”. Danni agli occhi: dalla semplice irritazione fino
all’insorgenza di glaucoma acuto. Tra le conseguenze più temibili per le
vie respiratorie, il laringospasmo (effetto soffocamento) e una grave
insufficienza respiratoria. Senza contare i possibili danni a intestino e
organi interni.“Recenti esperimenti hanno dimostrato che la velocità di riproduzione delle cellule può venir alterata dal contatto coi gas 'Cs', che quindi hanno effetti cancerogeni soprattutto in caso di esposizione prolungata”, spiega il professor Zucchetti in un'assemblea fatta nel 2011.
I gas 'Cs' hanno effetti cancerogeni soprattutto in caso di esposizione prolungata
A
Chiomonte sono stati sparati centinaia di candelotti
'Cs' ad altezza d’uomo e controvento. Il 'Cs'
potrebbe formare cianuri all’interno del corpo, fino a rivelarsi
“geno-tossico” e provocare il cancro: direttamente, senza neppure
modificare il Dna."Ritengo che la val Susa non debba essere il primo caso di esperimento 'in vivo', cioè su 'bestie umane' che ricevono questi gas lacrimogeni, per l’utilizzo dei gas 'Cs' come agente cancerogeno. Non è possibile che la popolazione valsusina paghi anche questo, oltre al prezzo dell’uranio presente sui monti, dell’amianto, dello smarino, della devastazione del territorio, dell’impatto del cantiere con le emissioni dei camion, le polveri, il radon, i soldi che non ci sono, la mafia".
Molte le testimonianze a margine della lezione-assemblea: “Persone che vomitavano sangue, donne in gravidanza spaventate dal rischio di tossicità”.
Una donna parla
di “lacrimogeni sparati addosso alle persone, a mo’ di proiettile: una
cosa criminale, violenza inaudita e senza motivo”. Un militante: “Se
Maroni voleva denunciare i manifestanti per tentato omicidio, noi
dobbiamo denunciare il ministro dell’Interno e gli ufficiali delle forze
di polizia per tentato omicidio della popolazione valsusina”...
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