Mentre il Comune di Palermo,
in vista della giornata Mondiale del
Rifugiato (20 Giugno), avvia "...un
percorso di formazione e di sensibilizzazione degli studenti di alcune scuole
palermitane, avvalendosi del contributo del gruppo di lavoro denominato
'Palermo, città dei diritti umani' formato dagli esperti a titolo gratuito Ilia
Mazzone, Mouhamed Cissé e Francesco Campagna... un contributo determinante alla
costruzione di una cultura dell'accoglienza - afferma l'assessore alla
Partecipazione e alla Migrazione Giusto Catania - così da candidare Palermo a
luogo di ospitalità per tante donne e uomini che fuggono dalla fame e dalle
guerre e contribuire, con tale profilo, a diventare capitale Europea della
Cultura nel 2019... (tratto dal sito web del Comune di Palermo) ",
il Sindaco Orlando "quello
che lo sa fare!" non ha esitato neanche un momento ad emanare ai primi del
mese di Maggio un'ordinanza contro gli ambulanti, in particolare
extracomunitari, per rendere sempre più difficile la loro vendita itinerante
...
Alla faccia dell'accoglienza e
dell'integrazione! e mentre il sindaco
Orlando sguinzaglia squadre di vigili urbani per multare gli immigrati impedendo
loro di guadagnarsi da vivere e costringendoli alla miseria non prende invece seri provvedimenti contro chi in città affigge manifesti o fa scritte sui muri razzisti , vedi Forza Nuova o Casapound (che il
Comune non denuncia ma anzi tollera!) fino ad insultare e aggredire gli immigrati come più volte successo in diversi quartieri
soprattutto del centro storico di Palermo.
Contro tutto questo più che giusta e legittima è la protesta degli immigrati che anche oggi hanno ricordato Nourredine "...giovane marocchino che morì a Palermo dopo essersi dato
fuoco per protestare contro il sequestro della sua merce - Ecco cosa la società
vuole fare di noi...”
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La protesta degli ambulanti: "Lasciateci lavorare in pace"
Lunedì 13 Maggio 2013 - 13:27 di Sabrina Macaluso
Circa duecento ambulanti extracomunitari hanno sfilato in corteo da piazza Castelnuovo fino a piazza Pretoria per protestare contro l'ordinanza che limita il cosiddetto commercio itinerante in alcune zone della città.
“Sono venuto in Italia per trovare un lavoro. Tutti mi dicevano che fosse un Paese accogliente, mentre adesso i miei figli rischiano di morire di fame”. A dichiararlo è Ambud giovane 30enne indiano, unitosi al corteo per urlare la sua disperazione. Tra le mani tiene stretta la foto dei suoi figli e piange pensando al loro futuro. “Il sindaco Orlando – dichiara l'assemblea dei venditori ambulanti –, che dice di saperlo fare e di essere amico degli immigrati, insieme alla sua amministrazione, riducono alla miseria il lavoro degli ambulanti, dicendo che questo servirà a rendere più sicura e vivibile la città”.
Ad essere nel mirino, ovviamente, sono tutti gli ambulanti, extracomunitari e italiani, sia quelli in possesso della licenza sia quelli che non l'hanno “per la negligenza – si legge in una nota– dell'amministrazione comunale. Nessuno è garantito, la lotta per la legalità significa repressione e attacco alla povera gente, mentre i potenti continuano a lavorare indisturbati. Non sono di certo gli ambulanti a rendere invivibile questa città, dove sono sempre più diffuse le violenze contro gli immigrati, gli omosessuali e le donne. Perché – prosegue la nota - il sindaco non dice nulla di questo? Com'è possibile che si criminalizzano gli ambulanti mentre i veri delinquenti omofobi e razzisti girano liberamente per la città?”. Su uno striscione, il nome di Nourredine, giovane marocchino che morì a Palermo dopo essersi dato fuoco per protestare contro il sequestro della sua merce. “Ecco cosa la società vuole fare di noi”, aggiungono i manifestanti.
Ultima modifica: 13 Maggio ore 13:38
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