AMRITSAR - Aveva subito uno stupro di gruppo il 13 novembre
scorso e aveva denunciato i suoi aggressori. Una ragazza di
17 anni si è suicidata dopo che un poliziotto aveva cercato
di convincerla a ritirare la denuncia e a sposare uno dei suoi
aggressori. La ragazza - secondo quanto appreso da fonti della
polizia e della sua famiglia - è stata trovata morta ieri sera,
dopo aver ingerito del veleno. La violenza era avvenuta durante
un festival Diwali nella regione di Patial nello Stato di Punjab,
a nord del Paese.
Dopo la violenza si era rivolta alla polizia, denunciando gli
stupratori, ma "uno dei poliziotti ha cercato di convincerla a
ritirare la denuncia", ha riferito una fonte di polizia
sottolineando che la giovane si è opposta più volte al ritiro
dell'esposto.
Dopo il suicidio della 17enne, un ufficiale è stato licenziato e
un altro è stato sospeso dalle sue funzioni per la gestione del
caso, hanno riferito le autorità locali. La sorella della vittima ha
dichiarato ieri alla televisione indiana Ndtv che i poliziotti
locali erano andati oltre: "Hanno cominciato ad esercitare pressioni
su di lei perché accettasse una somma di denaro a titolo di
risarcimento o addirittura sposasse uno di loro".
Prima del suicidio nessuno è stato arrestato nell'ambito della
vicenda.
Oggi tre persone sono state fermate, due presunti violentatori
e una donna che li avrebbe aiutati. Sempre oggi, con una
dichiarazione in televisione, il premier indiano Manmohan Singh
ha dichiarato che le leggi sulla "sicurezza delle donne dovranno
essere riconsiderate" e ha annunciato una commissione di
inchiesta.
La nuova tragedia di una vittima di stupro arriva dopo che,
da giorni, nel Paese si registrano forti tensioni in seguito ad
un altro caso, quello della studentessa vittima di una violenza
di gruppo su un bus il 16 dicembre scorso e ridotta in fin di vita.
Un caso che ha mobilitato il Paese con numerose e ripetute
manifestazioni - nel corso delle quali, nei giorni scorsi, non sono
mancati anche scontri con la polizia - per chiedere sicurezza e
un inasprimento delle pene contro le violenza sessuale.
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