Tutti i partiti parlamentari impegnati a vincere le prossime elezioni e a governare accettano quella che viene chiamata l'agenda Monti, al di là dei naturali fronzoli elettorali.
Il miglior gestore dell'agenda Monti è Monti stesso, sempre e comunque in un quadro di 'unità nazionale'
conclamata o meno che sia.
Ma qui ci sono problemi sia tecnici che di sostanza, se Monti di candida non vince le elezioni, se non si candida non è legittimato a governare, almeno che non ci sia un impasse o una sorta di accordo preventivo tra montiani doc e Bersani.
E' un problema .. ma comunque con un po' di buona volontà si risolve.. un grido all'emergenza, una iper-pressione dell'Europa che conta..una nuova forzatura istituzionale di Napolitano, prima che lasci l'incarico o che tiri le cuoia, cosa che preferiremmo.
Rispetto a questo l'opposizione parlamentare non è una carta giocabile per proletari e masse popolari
I fascisti comunque travestiti da 'opposizione a Monti' sono servi e le loro strilla demagogiche sono sono al servizio dello stato e del potere capitalistico, anche se la cosa va smascherata con l'antifascismo politico, sociale e militante.
Vendola .. nessuno si preoccupi realmente, ci starà.. ci starà.. in Puglia lo si è visto, lo vedremo a livello nazionale
Grillo e Cambiare si può, meritano rispetto, perchè comunque raccoglieranno voti di opposizione e protesta
ma dentro il gioco truccato di elezioni falsamente democratiche, quindi assolutamente inoffensive al potere reale del capitale.
Illusioni di cambiamenti elettorali e speranze di rappresentanza riposte in questi soggetti, come in altre liste 'comuniste, sono perdite di tempo e testimonianza di inguaribile cretinismo parlamentare ed elettorale.
Alla crisi e nella crisi non ci sono soluzioni per i proletari - l'unica soluzione è la rivoluzione per il potere proletario - e lanciare parole d'ordini di governo e blocchi popolari è sola una forma di autopropaganda idiota, una sosta di infantilismo senile che, oltre che inoffensiva nella lotta contro il capitale, governo e stato dei padroni , è squalificante per chi la fa se pretende di definrsi 'comunista'.
E' il tempo della lotta intransigente per gli interessi di classe, della rivolta proletaria, popolare, studentesca e giovanile che riesca a rompere gli argini e durare, cosa difficile ma unica strada, unico, programma, unica prassi necessaria per cui si lavora e si deve lavorare.
Il boicottaggio elettorale è l'indicazione che corrisponde a questa linea- non è astensionismo nè di principio, - è una forma di lotta e di partecipazione alla stessa contesa elettorale.
proletari comunisti - PCm Italia
24 dicembre 2012
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