martedì 4 ottobre 2011

pc 4 ottobre - Immigrati sulle navi-prigione trattati come bestie

"Noi tunisini trattati come bestie chiusi nelle navi-prigione"

La denuncia raccolta dall'Arci: "Stipati in 100 per una settimana in un salone, per mangiare ci buttavano il cibo a terra". Pronto un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo

"Reclusi nel centro di Lampedusa, e poi trasferiti e trattenuti per giorni su navi-prigione in condizioni disumane in attesa di essere rimpatriati in Tunisia senza che venisse loro notificato alcun provvedimento, né concesso di accedere all'autorità giurisdizionale". Lo si legge in una nota dell'Arci che ha raccolto la denuncia di tre cittadini tunisini in occasione di un convegno internazionale svoltosi a Tunisi. "I tre cittadini tunisini - si legge - approdati a metà settembre a Lampedusa, erano stati rinchiusi nel Cpsa dell'isola sino agli scontri che ne hanno provocato la semidistruzione.

Trasferiti successivamente sulle navi ormeggiate nel porto di Palermo, sono stati sottoposti a trattamenti disumani e degradanti: stipati in 100 per una settimana in un salone, costretti a dormire per terra con la possibilità di uscire per pochi minuti dopo i pasti sul ponte dell'imbarcazione".

Dalle testimonianze raccolte dall'Arci, inoltre, emerge come "la possibilità di usufruire dei servizi igienici veniva decisa dalle forze dell'ordine che accompagnavano i migranti spintonandoli e minacciandoli con i manganelli. Trattati come bestie, provocati e offesi da chi li sorvegliava, gli veniva dato da mangiare buttando il cibo a terra. Cento migranti trattenuti con una procedura illegale che configura il reato di sequestro di persona".

A seguito di queste dichiarazioni, i legali dell'Arci hanno ricevuto il mandato dai tre cittadini tunisini di procedere per vie legali, e nelle prossime ore verrà presentato un esposto alla procura di Agrigento per denunciare la limitazione illegittima della libertà personale, con l'accusa di sequestro di persona. I legali, inoltre, presenteranno ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo perché si pronunci sulla violazione dei diritti fondamentali subita da migliaia di migranti alle frontiere italiane.

palermo.repubblica.it

(04 ottobre 2011)

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