mercoledì 15 dicembre 2010

pc quotidiano 15 dicembre - ThyssenKrupp: "Dovevate chiedere l'ergastolo!"



Devono crepare in galera i padroni assassini, invece il diritto borghese si conferma ancora una volta lontano dalla giustizia degli sfruttati. Certo, un processo come quello che si sta celebrando a Torino è un fatto unico, per i tempi, per il reato contestato (omicidio volontario), per il coraggio ad andare fino in fondo da parte di un giudice onesto e democratico come Guariniello, e controcorrente rispetto ai processi per le morti sul lavoro che si concludono con l'assoluzione dei padroni criminali, effetto anche dell'attività legislativa di questo governo che ha tolto le sanzioni ai padroni assassini.
Ma la massima pena, richiesta in questo caso per omicidio volontario con colpa cosciente e omissione dolosa di cautele infortunistiche per i padroni che hanno mandato a morire i 7 operai della Thyssen per risparmiare sulla sicurezza, non rappresenta la pena esemplare che si aspettano gli operai.
Ma quale "giustizia" è quella che non non è in grado di difendere e affermare il valore della vita dei lavoratori a cui il profitto dei capitalisti toglie il futuro, la dignità e la stessa vita?
La vera giustizia non può venire dai Tribunali della borghesia. L'unica giustizia è quella proletaria!
Nelle fabbriche e nei cantieri si continua a morire, ieri a Numana in provincia di Ancona sono morti altri 2 operai in un cantiere. E' una guerra non dichiarata a cui è necessario rispondere rovesciando tutto l'ordine borghese, le sue istituzioni, compreso il suo "diritto" che è di parte per sostituirlo con il diritto della maggioranza degli sfruttati.
Oggi c'è solo un movimento nel nostro paese che ne sta esprimendo con coerenza queste ragioni, anche se ancora debole organizzativamente, ed è la Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro: se questa battaglia la si vuole portare avanti realmente bisogna rafforzarla ed estenderla su tutto il territorio nazionale.

prolcomra

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