giovedì 16 dicembre 2010

pc quotidiano 16 dicembre - COME PESCI NELL'ACQUA

Studenti, giovani, ragazzi e ragazze, tantissimi, in tutt'Italia, ma anche precari, lavoratori, il 14 dicembre hanno fatto a Roma e in tante altre città una grande battaglia di classe contro il governo Berlusconi, il potere del capitale e lo Stato di polizia. Avevano fatto cortei, blocchi, occupazioni, attacchi ai Palazzi del potere politico ed economico anche nei giorni precedenti. E si preparano anche per i prossimi giorni.

E' penoso come il governo, i partiti, tutti, i sindacati confederali, i mass media cerchino di restringere la battaglia del 14 ad alcuni "black blok isolati dalla gente".
Roma è stata assediata per ore ed ore, da Montecitorio a Palazzo Grazioli, al Colosseo, a Lungotevere, a piazza del Popolo, a via Plebiscito, al Campidoglio, a Palazzo Madama, a C.so Vittorio Emanuele, a via del Corso, ecc., ecc. I parlamentari, tutti, di qualsiasi partito, sono rimasti asserragliati in parlamento.
Se fossero stati “pochi facinorosi”, come mai Roma era tutta blindata, chiuso ogni accesso al centro storico, con decine e decine di camionette, vietato il passaggio della gente nelle vie principali? “Tanto blindata che un'anziana cittadina passeggiando in via del Corso esclama esterefatta: “mi sembra l'occupazione nazista””.
Per non parlare delle altre grandi mobilitazioni, blocchi, iniziative di attacco ai centri del potere in tante città, dal sud al nord: da Palermo (dove contemporaneamente si sono bloccati, areoporto, porto, poi dal porto si andava ad occupare i palazzi istituzionali, la stazione, ecc.), a Milano (dove è stata anche fatta irruzione alla Borsa), a Cagliari, a Genova, a Napoli, a Trento, a Torino, a Catania, a Bari, a Bologna, a Venezia, Vicenza, Padova, a Cosenza, a Siena, a Taranto, a Savona, a Trieste, ecc.

La maggioranza dei lavoratori, dei precari, delle donne, della gente che viene sfruttata, impoverita, cancellata nei suoi diritti vitali, che non può accettare questo pesante humus fascista a tutti i livelli, non solo pratici ma anche di manipolazione dell'informazione, di bassume culturale, di imbonimento ideologico, è d'accordo che contro Berlusconi non servono i giochi parlamentari, neppure le ordinarie regole democratiche, sia perchè questa "democrazia" non c'è più, perchè il parlamento è un mercato di compravendita di una merce andata a male: i parlamentari; sia perchè Berlusconi e il suo sistema di potere può essere rovesciato solo dalle rivolte di piazza, e non solo una.
In questo senso, la necessità di una “rivoluzione”, da tanti, anche moderati, democratici, non è vista ora come cosa strana, lontana, impossibile. Se ne parla, come cosa giusta e possibile, le persone si trasformano.
Berlusconi e il suo sistema di potere, da un lato, e l'inqualificabile agli occhi delle masse popolari contemplazione passiva della cosiddetta "opposizione" parlamentare, PD in testa, dall'altro, stanno riuscendo a convincere anche tanti "pacifisti" ad accettare ,la possibilità di una rivoluzione.

I giornali, le televisioni non hanno parlato di quella gente che a Roma diceva ai giovani: “siamo con voi”, degli applausi dalle finestre, di quei bambini della scuola elementare che hanno urlato “Abbasso la Gelmini” dalle finestre della loro scuola, di quei cittadini che hanno improvvisato cartelli di solidarietà, ecc.

A Roma e nelle altre città si sono mostrate due cose:
certo lo Stato di polizia ha attaccato, ma, anche a differenza di Genova 2001, si è soprattutto dovuto difendere – e solo per questo non vi è stato il morto; si è estesa e rafforzata l'area dei giovani, degli studenti, dei precari che impara ad attaccare, utilizzando cuore, passione, testa, fantasia, capacità, tra masse popolari che li sostengono, solidarizzano, e muovendosi come espressione di tutta una nuova generazione - rispetto a questa grande e giusta battaglia, si è mostrato l'ostacolo inutile, fastidioso, a volte ingombrante, dei partitini e organizzazioni della “sinistra legale” che parlano e si muovono solo per opporre oggi all'esplosione della ribellione dei giovani, le “processioni” disciplinate ed elemosinanti;
Si è mostrato poi la vergogna delle dichiarazioni della segreteria nazionale della Fiom che invece di fare il suo dovere, di proclamare lo sciopero generale per attaccare il fascismo padronale e governativo, ha indirizzato i suoi attacchi contro gli “atti di violenza e di guerriglia urbana” dei giovani. Così la Fiom da un lato separa gli operai, i lavoratori dagli studenti – tutto l'opposto di quello che facciamo noi che abbiamo detto ai lavoratori: Studenti, operai, disoccupati uniti nella lotta! Con gli studenti, ma soprattutto COME gli studenti!; dall'altro frena la lotta di classe in un impotente dissenso e in una “pratica democratica che è l'unico antidoto all'involuzione autoritaria in atto nella società”, lì dove ogni giorno governo, Stato, padroni mostrano invece quanto sia inutile, impotente, e per gli operai e i lavoratori controproducente, questa “pratica democratica”, che finora ha fatto perdere i lavoratori e vincere padroni e governo.

Noi pensiamo che l'aria è buona; che i veri comunisti possono, se lavorano bene nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, essere come “pesci nell'acqua”. Ma se sono anche pronti a cambiare subito il passo quando serve.
L'anno ancora non è chiuso e il nuovo potrebbe essere migliore.

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