“Fincantieri mette a disposizione dei suoi clienti un network produttivo costituito da 10 cantieri, due centri di progettazione, un centro di ricerca in campo navale e due unità produttive dedicate alla fabbricazione di sistemi e componenti meccaniche.
“Un team di 9.200 addetti in Italia, circa 30.000 includendo l’indotto, affiancato sinergicamente dalle risorse e strutture dei partners.” Così si legge sul sito della Fincantieri.
Ma il futuro di questi 9.200 operai e impiegati e di quelli dell’indotto che nel frattempo non sono più circa 30.000 ma molti di meno è decisamente nero.
La crisi da sovrapproduzione ha toccato a modo suo anche questo settore, ma questa crisi viene aggravata, nel nostro paese almeno, dalla totale indifferenza della direzione della Fincantieri e quindi del governo (dato che l’azienda è per 98% nelle mani del Tesoro) nei confronti del “piano industriale” e quindi del futuro degli operai. Perché, come suggeriscono gli interessati, e mettendo l’accento sulle condizioni di salute e sicurezza per tutti, aggiungiamo noi, si potrebbe, per dirne solo una, “eliminare dalle acque europee il naviglio obsoleto (prevalentemente ferry e ro-ro).
Che la crisi sia grave lo hanno detto i dirigenti dell’Assonave in una riunione dei primi di novembre, lo dicono i sindacati confederali nei loro comunicati. Lo dicono gli operai da tempo, e noi insieme a loro, che senza la costruzione di una nave intera, nello stabilimento di Palermo per esempio, non c’è futuro, perché le riparazioni e le trasformazioni durano lo spazio di un mattino!
A fine novembre i sindacati confederali hanno un incontro con la Fincantieri e ne escono “spaventati”; la Fiom dice che si tratta di “un totale disastro” ed elenca la situazione sito per sito.
Vista la situazione, da Palermo a Genova a Marghera, gli operai quindi sono stati costretti in questi giorni a scioperare per mettere al centro dell’attenzione:
- carichi di lavoro che diminuiscono a vista d’occhio
- cassa integrazione che aumenta (con i finti corsi obbligatori di riqualificazione per i cassintegrati).
- disoccupazione per gli operai dell’indotto
- futuro assolutamente incerto
Ma davanti ad una azienda e ad un governo sordi da molto tempo non si può cadere dalle nuvole come al solito fanno i sempre più patetici sindacalisti confederali e ugl e cisal, che loro il posto ce l’hanno! O fare iniziative stabilimento per stabilimento come se gli operai avessero interessi diversi. O aspettare per l’ennesima volta che la Regione Sicilia o Liguria stanzino i soldi per la ristrutturazione dei bacini… senza fare niente in sostanza.
È per questo che è urgente per gli operai prendere in mano in maniera autorganizzata la lotta necessaria!
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I carichi di lavoro per cantiere:
Monfalcone
Attualmente in produzione la 6167 – Carnival con consegna Aprile 2011. La consegna di una nave gemella è prevista per maggio 2012.
Per i prototipi 6223 e 6224 acquisiti in primavera per Princess, la consegna è prevista rispettivamente per maggio 2013 e maggio 2014. La distanza di un anno per la consegna è una condizione contrattuale posta dal committente e crea una dissaturazione del cantiere.
Marghera
Attualmente in costruzione le navi 6188 e 6189 per Costa in consegna rispettivamente in giugno 2011 e aprile 2012. Non ci sono attualmente altri programmi di produzione perciò è previsto uno scarico di lavoro, a partire dalle officine, da febbraio 2011.
Sestri Ponente
In costruzione la nave 6194, prima delle due Oceania, con consegna prevista entro gennaio 2011, e la nave rifornitrice per la Marina Indiana con consegna nel maggio 2011.
Per la nave 6195, seconda Oceania, la consegna è prevista per marzo 2012.
Per questo cantiere lo scarico parziale di lavoro è previsto a partire dal gennaio 2011.
Ancona
Completata ma in “mantenimento” la nave Boreal, per impossibilità del cliente a saldare il dovuto. Le sezioni della nave Carnival Dream 6201, affidate al cantiere, saranno completate nell’aprile 2011. Da quella data il cantiere sarà completamente scarico.
Castellammare di Stabia
Il troncone della 6195 affidato al cantiere sarà consegnato a gennaio 2011. Da quella data e fino a settembre 2011, quando partirà la produzione dei pattugliatori, il cantiere sarà completamente scarico. La partenza a settembre 2011 della produzione dei pattugliatori è conseguente al completamento della fase preliminare di progettazione entro la fine del 2010.
Palermo
Esaurita la costruzione di 7 delle 8 controcarene per i traghetti regionali. L’ottava e ultima sarà avviata nelle prossime settimane. Acquisito un contratto di manutenzione per una nave MSC con una trattativa in corso per un’altra nave.
In lavorazione la nave FLORIO.
In corso le attività di riparazione, caratterizzate da prevedibilità di breve periodo.
La riparazione e ricostruzione dei due bacini, una volta avviata, potrà costituire un carico di lavoro importante per i lavoratori del cantiere e dell’indotto che potrebbero essere impiegati per le attività per almeno 18 mesi dall’avvio lavori.
Riva Trigoso
Prosegue il programma di costruzione delle 6 navi FREMM delle quali 3 sono in fase di montaggio.
In fase di montaggio anche la corvetta 6220 per gli Emirati Arabi. La costruzione di una seconda corvetta è probabile ma è scaduto il diritto di opzione per il committente.
Quest’ultimo ha richiesto una proroga fino al giugno 2011 che, però, non è stata ancora formalmente accordata da Fincantieri.
Muggiano
Prevista la consegna di un Megayacht per gennaio 2011. Verrà avviata la costruzione di un secondo Megayacht, il 6218. Lavori in corso per un troncone FREMM, per la nave SOGIN e per il refitting per due pattugliatori keniani.
All’inizio del 2011 sarà avviata la costruzione dei due pattugliatori per la Marina degli Emirati Arabi.
Iniziata la costruzione di uno dei due sommergibili previsti mentre il secondo è in fase di avvio.
Isotta Fraschini
Non presenta particolari criticità. Previsto il pieno carico di lavoro a partire dall’aprile 2011.
Cetena
C’è una ripresa delle attività di progettazione ed ingegneria mentre persiste la difficoltà sul versante ricerca per il quale non sono attualmente previsti adeguati fondi. Si vedrà quanto stanziato in merito dalla prossima legge di bilancio.
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