NON E' CHE L'INIZIO!
Era impossibile, la sera di martedì 14 dicembre, non vedere - su qualunque canale televisivo ci si sintonizzasse - la guerriglia scatenata dagli studenti nelle strade di Roma, brutalmente repressa - in perfetto stile cileno - dalle 'forze dell'ordine'; alla fine il bilancio è stato terrificante: centinaia di manifestanti feriti, ed è già andata bene che il finanziere che ha estratto la pistola non l'ha poi utilizzata.
La giornata di mobilitazione ha riguardato tutte le grandi città, compresa Torino; qui almeno settemila studenti sono scesi in piazza - armati di uno striscione molto eloquente: "se non cade il governo scateniamo l'inferno" - per recarsi davanti alla sede forzitaliota di corso Vittorio Emanuele II, con l'evidente intento di avere uno scambio di opinioni con chi si fosse trovato in quel momento all'interno degli uffici.
Come era del tutto prevedibile, hanno trovato un cordone di carabinieri e polizia schierati a difesa degli schifosi politicanti, e quindi si sono dovuti accontentare del lancio di pietre, uova e vernice verso i locali.
Circa mezz'ora dopo, una parte dei manifestanti si è recata alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove ha bloccato la circolazione dei treni per circa un'ora.
Successivamente è toccato alla sede torinese del Ministero per l'università e la ricerca essere bersaglio di una autentica ovazione (lancio di uova), mentre dal Politecnico un altro gruppo di ragazzi ha raggiunto la palazzina uffici della Fiat Mirafiori.
Occorre salutare con gioia questa radicalizzazione del movimento studentesco, e a chi - Enzo Ghigo, ex presidente forzitaliota della regione Piemonte - si lamenta del "clima insostenibile. Siamo ad un punto di non ritorno. I movimenti isolino i violenti", ricordo che sono proprio il Padrino di Arcore ed i suoi tirapiedi ad aver voluto questo clima.
Torino, 15 dicembre 2010
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