lunedì 13 dicembre 2010

pc quotidiano 13 dicembre - dalla fiat mirafiori - rapporto sull'assemble di un compagno operaio del CCP aderente a proletari comunisti

- sulla moderna schiavitù - di Mirafiori


Cari compagni,
giovedì 9 e venerdi 10 dicembre scorsi, a Mirafiori, si sono tenute assemblee
retribuite che la FIOM, insieme a tutti i lavoratori FIAT, chiedeva a gran voce
da tanto tempo, nonostante il forte ostruzionismo delle altre OO.SS.
filopadronali FIM, UILM, FISMIC, UGL e AQCF, talmente asservite agli interessi
aziendali da aver promosso, pochi giorni fa, la diffusione di un questionario
che sondava ingannevolmente l’eventuale disponibilità degli operai di Mirafiori
ad accettare il contratto capestro di Marchionne come a Pomigliano.

La partecipazione degli operai, che hanno affrontato diversi argomenti quali
la trattativa sullo stabilimento di Mirafiori, il collegato lavoro e l’
arbitrato, è stata attiva e rabbiosa. In sintesi, e apparso chiaro il diffuso
dissenso e il respingimento dell’ipotesi di applicare a Mirafiori il modello
Pomigliano. Inoltre, è emersa la volontà secondo la quale, l’eventuale
negoziato sia seguito costantemente e approvato passo dopo passo dai
lavoratori, nonché sottoposto ad un referendum finale. La tensione era comunque
palpabile e pronta a deflagrare anche per piccoli contrasti come ad esempio
quando un funzionario sindacale della FIM CISL ha affermato la sua
soddisfazione per un accordo che aprisse la strada agli ingenti investimenti
promessi da Marchionne, pur comportando questi un aumento dei sacrifici dei
lavoratori, i quali, è sempre necessario ribadirlo, già pagano a caro prezzo la
crisi provocata dagli stessi padroni a dai loro tirapiedi fascisti al Governo.

Allo stato, tuttavia, i lavoratori di Mirafiori sono ancora lontani dall’
imboccare la strada giusta per invertire questa tendenza, che porta
inevitabilmente alla mortificazione dei loro diritti per costringerli all’
accettazione prona di ritmi infernali e della militarizzazione del lavoro a
livelli asiatici. L’esautoramento dei sindacati, il tentativo di isolare la
FIOM e lo stesso tentativo di dividere i lavoratori, andranno purtroppo a buon
fine se non si interviene con una energica azione che punti più in generale a
riaffermare l’unità di classe.
Questa unità va ritrovata innanzitutto rigettando senza se e senza ma la
prepotente e arrogante proposta di Marchionne, che sta utilizzando la crisi
economica e finanziaria per annullare le conquiste operaie frutto di anni di
dure lotte.
L’unità è necessaria per organizzare lo scontro totale e portare la classe
operaia alla vittoria definitiva sul capitalismo e sulla borghesia
imperialista.

Saluti comunisti Angelo

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