dalla Controinformazione rossoperaia ORE 12 del 15/02
Siamo tornati in questi giorni da un breve viaggio - ma bellissimo ed emozionante - che possiamo definire un viaggio all'insegna di Marx e sulle orme della vita e della storia di Marx, almeno per quella fase in cui lui visse nella città di Londra.
È stato un viaggio con cui da un lato abbiamo voluto onorare la memoria di Marx e che nello stesso tempo abbiamo considerato una vera e propria iniziativa politica attraverso cui, ripercorrendo alcuni luoghi significativi della vita di Marx, abbiamo riflettuto su quella che in questi anni abbiamo studiato attraverso i cicli di formazione proletaria e rivoluzionaria, in particolare su testi specifici di Marx, come il Manifesto o l'inizio del Capitale.
Quindi un viaggio che si inserisce anche in quel concetto che noi definiamo “guida per l'azione rivoluzionaria”.
Una tappa principale di questo viaggio, che comunque è durato pochi giorni, è stata al cimitero di Highgate, dove Marx è sepolto.
Siamo arrivati al piccolo villaggio di Highgate, un villaggio classicamente inglese, molto pittoresco. Un episodio carino è stato il fatto che nel chiedere indicazioni per arrivare al cimitero ci sorridevano dicendo: “ma state andando alla tomba di Marx?” In realtà a parte le mappe che potevamo avere, non è stato difficile raggiungere questo luogo perché c'era come una sorta di pellegrinaggio di persone che andavano verso il cimitero - e quindi verso la tomba di Marx - e questo ci ha facilitato il percorso
In una classica giornata inglese a cielo grigio, con una temperatura abbastanza fresca, siamo arrivati al cimitero, un cimitero all'inglese, con tombe sparse, con lapidi abbastanza differenti, senza un'apparente schema.
La parte dove si trova la tomba di Marx è di fronte a quella più grande del cimitero, considerata anche
la principale, dove sono sepolti diversi personaggi storici, scrittori, artisti.Imboccando la stradina di campagna che porta alla tomba, dopo alcuni minuti, a dire la verità, abbiamo subito iniziato a provare una certa emozione nel vedere già da lontano la grande testa in marmo di Marx che sovrasta la tomba, circondata comunque da persone. Avvicinandoci l'emozione è aumentata perché è vero che l'abbiamo visto tante volte sui libri, su Internet, nelle foto, ma vedere la lapide in presenza è veramente tutta un'altra cosa.
Ci siamo fermati insieme ad altre persone. Per qualche minuto abbiamo osservato la tomba da tutte le parti, senza dire nulla, leggendo le iscrizioni con i nomi delle personalità sepolte: naturalmente Karl Marx, poi la moglie Jenny von Westphalen, la fedele Helene Demuth, la figlia Eleanor.
Abbiamo poi sentito che qualcosa in più di una doverosa visita avremmo dovuto fare, e così abbiamo tirato fuori le bandiere che avevamo portato proprio per onorare la memoria di Marx. E abbiamo fatto delle foto, una con la bandiera della nostra organizzazione politica e l'altra come compagne del MFPR. Cosa che è stata apprezzata da alcuni passanti che ci hanno sorriso e ci hanno fatto anche cenni di assenso.
E poi, siccome c'eravamo portati alcuni testi di Marx, in particolare il Manifesto del partito comunista scritto insieme ad Engels, e l'Internazionale operaia, abbiamo fatto una sorta di celebrazione, nel senso che abbiamo letto alcuni passaggi specifici di questi due testi davanti alla lapide ad alta voce.
La scelta di questi passaggi era voluta per cercare di portare - con tanta umiltà naturalmente - quello che è il vero spirito di tutta l'opera scritta e fatta da Marx e dal suo inseparabile, eccezionale compagno di lotta, Engels, ma soprattutto quello di ricordare a noi stessi, cioè di porre a noi stessi, oggi, quali sono gli scopi e cosa serve oggi ai comunisti e alla classe operaia, alla classe del proletariato per affermarli.
Dopodiché abbiamo deciso di intonare l'Internazionale. Abbiamo iniziato a cantarla piano anche in senso di rispetto del luogo, ma in realtà, man mano che cantavamo spontaneamente la voce è aumentata. Quindi poi l'abbiamo cantata a voce molto più alta. Questo ha creato un bel momento perché si è formato un capannello di persone attorno a noi, quasi un cerchio, con alcuni che hanno iniziato a cantare insieme a noi, altri che hanno alzato il pugno, altri che ci sorridevano e facevano cenni di assenso. Al termine, alcune di queste persone si sono volute presentare, in particolare un gruppo di indiani che ci hanno salutato con molto calore stringendoci la mano. C'erano anche delle giovani ragazze molto contente e si sono presentati come militanti del partito comunista dell'India marxista e hanno voluto anche fare una foto insieme a noi accanto alla lapide. Così due giovani cinesi, un'altra persona che ha tenuto a dirci che era un compagno brasiliano. Così anche due giovani inglesi.
E’ stato un bel momento, sia internazionale che internazionalista e questa è stata anche una grande emozione, che è un pò quello che Marx ha affermato in tutti i suoi testi: un proletariato, una classe operaia che non ha patria ma che viene accomunata da quello che deve essere la lotta rivoluzionaria per rovesciare le borghesie dominanti e costruire una società veramente diversa.
Questo momento è stato molto bello, con tutti questi compagni con cui eravamo insieme lì, davanti alla lapide. Non nascondiamo che quando ce ne siamo andati eravamo veramente abbastanza emozionati e con le lacrime agli occhi, da un lato di gioia, dall'altro di rispetto, di onore, ma anche un pò di tristezza di dover dover andare via da quel luogo.
Negli nei giorni successivi abbiamo cercato di rendere ancora omaggio a Max visitando altri luoghi della sua vita, in particolare nel quartiere di Soho, una delle abitazioni dove Marx visse per diversi anni, un quartiere dove c'era anche la biblioteca dove Marx andava a studiare e a leggere e poi, molto più avanti, la via dove c'è la casa di Engels.
Quindi un viaggio molto bello, un viaggio emozionante, un viaggio ricco di tante cose, un viaggio politico, un viaggio anche ideologico, che ci ha aiutato e ci aiuta ad affermare quella che è l'ideologia del proletariato e ci incoraggia ad andare avanti nel cammino rivoluzionario necessario oggi a tutta la classe.
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