Dal Movimento femminista proletario rivoluzionario
Noi donne non partecipiamo a questa oscena kermesse di giornata di lutto nazionale, per noi oggi è liberarci di uno, Berlusconi, che ha teorizzato la legittimita' del potere e praticato lo stupro delle donne; e ci dovremmo liberare di tanti altri...Con Berlusconi è andato in scena, a volte in in forme anche grottesche, uno degli aspetti piùodiosi del moderno medioevo verso le donne: l’uso delle donne alla corte dell’imperatore, l’ideologia maschilista, ossessiva, l’idea di Berlusconi e della sua “corte” che lui poteva tutto e che ciò che toccava, pur se è “merda”, diventa per il fatto stesso che lo faceva Berlusconi legittimo e bello.
La prostituzione a fini di carriera/spettacolo, o politico/elettorale che è stata praticata e legittimata; la
pornografia dello spettacolo; una sorta di rinnovato e moderno “ius prime noctis” per il piacere dell’imperatore; ha voluto dire cultura e pratica dello stupro che viene reso legittimo.E il potere viene usato per rendere legittimo solo per sé ciò che è reato per gli altri. L’abuso da parte di Berlusconi della sua carica istituzionale per imporre le veline e i delinquenti nelle liste, per dispensare regali, per stravolgere le regole politiche-elettorali, per viaggiare con i soldi dello Stato per incontrare un “amico” già inquisito e partecipare ad una festa di una 18enne; le vergognose cose dette e fatte all’estero; l’uso personale di mass media, ecc., ecc., non sono cose “sbagliate”, ma – come diceva Veronica Lario (sua ex moglie) – ciarpame politico.
Le vicende di Berlusconi, con i festini-harem di Villa Certosa e Palazzo Grazioli, con le donne in regalo ad una sotto umanità ricca e marcia, l’uso del potere e soldi pubblici e degli aerei di Stato per la corte del tragicamente ridicolo imperatore, hanno mostrato l’humus nero, sporco, arrogante, di un sistema di potere che rivendica tutto questo come “normale”.
Sono state una cartina di tornasole, la punta di iceberg, dell’ideologia e del grado di inciviltà di una casta che, non potendo più nascondere e mentire, ormai rivendica pubblicamente come “legittima” espressione di un sentire di massa quel modo di vivere e di concezione, dichiarando apertamente che la concezione del loro sistema è quella di “Dio, Patria e Famiglia” che vale per gli altri, deve essere imposta anche con la legge alla gente, ma non vale per sè.
L’arroganza di Berlusconi e dei suoi ha anticipato la politica delle “rotture” istituzionali, dell'affossamento della Costituzione che ora diventa programma.
Purtroppo, allora come oggi, non dal mondo della politica, dalle parlamentari e parlamentari di "sinistra" vennero le denunce a Berlusconi; dovevamo sentire Veronica Lario, una sicuramente del suo mondo, indicare lucidamente “il ridicolo tragico imperatore”, il “ciarpame senza pudore”, le sembianze sempre più volgari, imbarazzanti, “la sfrontatezza e la mancanza di ritegno” del sistema berlusconiano.
Eppure siamo stati per anni di fronte ad una prostituzione organizzata, ad un presidente del Consiglio che si fa primo magnaccia o “utilizzatore finale”, circondandosi di decine e decine di ragazze, ragazzine comprate con ricchi regali, soldi e illusioni, che esprime e pratica la peggiore concezione delle donne come solo corpi, oggetti sessuali per il piacere di potenti bavosi; che organizza una sorta di “casini dorati” dove la prostituzione si chiama, per camuffarla, con termini inglesi, escort.
Ma anche da donne della “sinistra”, del fronte culturale, artistico, politico, associativo, non abbiamo sentito all’epoca e successivamente espressioni quantomeno di forte indignazione, con la scusa, alcune, addirittura di un imbarazzo e pudore a parlare su altre donne, a interferire nella loro “libertà”. Si diceva “basta a parlare di queste cose... parliamo dei fatti importanti”! Alla denuncia pubblica di Veronica Lario si rispondeva che si trattava di “un fatto privato...” (da Livia Turco alla Serracchiani, ecc.).
E oggi tutti e tutte ai "funerali di Stato", a rendere omaggio a Berlusconi, a pensare che la morte "copre tutto"...
Ma le donne che lottano, ieri come oggi, non ci stanno!
Nessun commento:
Posta un commento