Caro Operai Contro, “Tutti concordiamo sull’importanza di porre fine alla tragedia degli incidenti, anche mortali sul lavoro”. Così a ottobre 2022 aveva esordito la Meloni alla Camera, subito dopo la sua
investitura a capa del governo. Sembrava una presa d’atto consapevole, ma oggi visti i risultati e l’operato del governo, suona come una dichiarazione propagandistica.La Meloni precisò in quell’occasione: “non servono nuovi leggi, ma garantire la piena attuazione delle norme esistenti”. Quindi non c’era da aspettare il varo di nuove leggi, bastava intervenire subito.
A distanza di 7 mesi la lingua sciolta della Meloni, s’irrigidisce davanti all’escalation quotidiana degli operai che muoiono sul lavoro, lasciandola senza argomenti da urlare nei microfoni a pieni decibel.
Solo martedì 6 giugno ancora 8 decessi, di cui 5 sui luoghi di lavoro e 3 sulle strade, l’Osservatorio di Bologna puntualizza: “Nei primi 5 mesi del 2023, paragonati ai primi 5 mesi del 2022, spaventosa recrudescenza a maggio con oltre 160 morti complessivi, con 97 di questi sui luoghi di lavoro: più 16%”.
Nonostante le premesse e i suoi toni risolutivi, la Meloni non ha ancora annunciato a voce spiegata i nomi (o i ruoli, le cariche che rivestono), i responsabili di questa quotidiana strage di operai. Tantomeno additato capri espiatori su cui scaricare colpe e responsabilità. Qui è un po’ più arduo, per fare un esempio, sperticarsi per ridurre il problema, accusando “scafisti” di turno. Abituata con i suoi fiancheggiatori, tipo Piantedosi, a liquidare i processi migratori incolpando migranti che partono e “trafficanti senza scrupoli”.
Ancora più grave il fatto che, un po’ alla chetichella ma per questo non meno provocatorio, il governo Meloni tra gli Ispettori del lavoro, abbia infiltrato i consulenti delle aziende. In altre parole i consulenti che i padroni pagano per fare i propri interessi, dovrebbero costringere i padroni stessi a sborsare quattrini per mettersi in regola con le misure di prevenzione e antinfortunistica. Quella cosa che prima dell’avvento della Meloni si chiamava “conflitto d’interessi”.
C’è poi un conflitto nel conflitto, dato dal fatto che la ministra del Lavoro Calderone, massimo esponente istituzionale del “lavoro”, ha gestito per 20 anni l’Ordine dei Consulenti, carica che dopo la nomina, ha passato al marito Rosario De Luca, iscritto all’ordine dei Consulenti dal 1981.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, hanno sottoscritto in data 29 marzo 2023 il “Protocollo di intesa per la legalità, la vigilanza ed il controllo all’abusivismo professionale”. Nel testo sottoscritto si legge tra l’altro: “Il protocollo dimostra come la categoria (dei Consulenti ndr) persegua con ogni mezzo possibile la lotta al lavoro irregolare ecc. ecc.”.
In pratica l’azione (di controllo) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, passa in mano ai privati pagati dai padroni (i controllati).
Nello stesso giorno della firma di questo accordo, si svolgeva nei cantieri e nelle aziende, un’operazione straordinaria di vigilanza condotta da Ispettori, Carabinieri, Asl, Inail e Inps, su tutto il territorio nazionale (escluse regione Sicilia e provincie di Trento e Bolzano). I risultati venivano diffusi, il giorno dopo 30 marzo 2023, dalla ministra del Lavoro Calderone, ne riportiamo i dati nell’insieme.
Su 334 cantieri ispezionati, l’80% risulta irregolare. 116 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, 100 per sicurezza lavoro e 56 per lavoro nero. Su 723 aziende ispezionate e 1.795 posizioni lavorative, 349 di queste trovate irregolari. “Più nel dettaglio, sono state 568 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 166 le sospensioni, con 289 persone deferite per D. Lgs. n.81/08, per un totale di 3.038.828 euro in sanzioni e ammende”.
I padroni se la cavano con qualche multa e qualche fermo produttivo. Tra gli operai che ogni giorno lavorano tanti non torneranno più a casa. Questi i risultati prima che i Consulenti entrassero nell’Ispettorato.
Risultati che mettono il governo Meloni con le spalle al muro. Sia per il dichiarato impegno assunto all’atto della sua investitura, sia per aver subordinato i controllori (Ispettorato) ai padroni stessi, (i controllati.)
Saluti Oxervator.
da operaicontro
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