PD e governo Meloni marciano uniti per colpire l'opposizione sociale e politica extraparlamentare
da radiocittafujiko:
I fatti contestati agli attivisti riguardano l’occupazione dimostrativa dell’ottobre scorso, quando attiviste e attivisti di Cua e Split entrarono nello studentato privato Beyoo in via Serlio a Bologna. All’epoca nell’edificio erano ancora attivi i cantieri di quello che veniva definito “studentato di lusso“. La protesta nacque in seguito ai crescenti problemi riscontrati a Bologna nel trovare una casa in affitto a prezzi accessibili da parte di studentesse e studenti universitari.
In quell’occasione gli occupanti chiesero di aprire un tavolo di trattative tra la proprietà dello studentato e l’Università di Bologna per destinare alcuni degli alloggi a prezzi
calmierati. L’occupazione terminò pochi giorni dopo, quando gli occupanti affermarono che Beyoo aveva preso un impegno in tal senso.Il secondo fatto contestato riguarda la “Parade” per il centro di Bologna, avvenuta il 10 novembre scorso. Durante il corteo spuntò un manichino con le sembianze della premier Giorgia Meloni che fu appeso a testa in giù.
La notizia suscitò grande indignazione nelle forze politiche e oggi si registrano le ripercussioni con l’accusa di vilipendio al capo del Governo.
Fantoccio di Meloni a Bologna, misure cautelari per dodici attivisti di collettivi
Le misure sono state messe in atto su disposizione del procuratore capo Giuseppe Amato e del pm Antonio Gustapane, titolari delle indagini. Si tratta di 12 misure cautelari (due divieti di dimora e dieci obblighi di firma) ad altrettanti appartenenti del Cua e di Laboratorio Cybillatra. (il Resto del Carlino) con l'accusa di vilipendio, violenza, minaccia aggravata
dal Carlino:
Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore: “Lasciamo che le indagini proseguano”: "Abbiamo rispetto per il lavoro delle forze dell'ordine, quindi lasciamo che le indagini proseguano". "Apprezziamo il lavoro che la Procura sta facendo- aggiunge il sindaco- perché non bisogna lasciare nulla al caso. Credo che in questo momento le istituzioni a Bologna siano molto unite e stiano lavorando benissimo".
Alma Mater valuta azioni disciplinari
L'Alma Mater di Bologna verificherà se ci sono gli estremi anche per provvedimenti disciplinari a carico degli esponenti dei collettivi per i quali sono state disposte misure cautelari per il fantoccio con le sembianze della premier Giorgia Meloni appeso a testa in giù sotto le Due torri il 10 novembre scorso. "Siamo stati informati delle azioni che ha fatto la Questura- commenta il rettore Giovanni Molari, questa mattina a margine di una conferenza stampa in Ateneo- noi stiamo seguendo i fatti e offriamo come sempre massima collaborazione alle Forze dell'ordine".
Ci saranno quindi provvedimenti disciplinari da parte dell'Ateneo nel caso di studenti coinvolti? "Verificheremo", risponde il rettore. In ogni caso, aggiunge Molari, "si sta parlando di azioni fatte dalla magistratura su fatti che in gran parte si sono svolti all'esterno dell'Università di Bologna".
Solidarietà ai compagni colpiti! Domani la risposta in piazza!
Osservatorio contro la repressione
febbraio 07, 2023
Stamattina alcuni compagne/i del CUA (Collettivo Universitario Autonomo) sono stati raggiunti da 12 misure cautelari (10 obblighi di firma e 2 divieti di dimora) per un corteo e un’occupazione di qualche mese fa.
Le accuse sono molteplici e pesanti.
Durante l’operazione sono state perquisite le case di compagne/i ed inoltre sono stati posti sotto sequestro due spazi universitari occupati e autogestiti dal CUA: l’auletta al 38 di Via Zamboni e SPLIT – Spazio per liberare il tempo.
Uno studente e una studentessa, oltre ad aver subito le perquisizioni, dovranno da questa sera lasciare la città a causa di un divieto di dimora, mentre negli spazi sociali perquisiti sono stati sequestrati striscioni, fumogeni, casse musicali, vernice, megafoni.
“Verso nuove convergenze, verso nuove insorgenze. Ce n’est qu’un début, continuons le combat!“, commenta il Cua bolognese, che in un comunicato lancia un appuntamento di piazza per domani, mercoledì 8 febbraio: ore 18, piazza Verdi.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Giovanni, del Collettivo Universitario Autonomo. Ascolta o scarica.
Di seguito il comunicato del Cua:
Non ci fermerete mai!
DOMANI ORE 18.00 TUTT3 IN PIAZZA VERDI
Questa mattina una grossa operazione di polizia si è svolta in città, bussando alle case di dodici compagne e compagni con notifiche di misure cautelari, sequestri di telefoni e computer, la perquisizione e il sequestro di SPLIT e di un’aula in via Zamboni 38 assegnata da anni dall’università.
Le accuse contestate sono per vari episodi avvenuti durante il periodo della grande manifestazione ‘Convergere per Insorgere’ del 22 ottobre scorso, tra l’occupazione simbolica dello studentato di lusso Beyoo di metà ottobre e la manifestazione ‘Vogliamo una vita bella’ di metà novembre.
Uno studente e una studentessa di Bologna oltre alle perquisizioni dovranno da questa sera lasciare la città con un divieto di dimora, mentre negli spazi sociali sono stati sequestrati dei pericolosissimi materiali: striscioni, fumogeni, casse musicali, vernice, megafoni.
Questa operazione repressiva si inscrive in un clima di complessivo indurimento del periodo che viviamo, tra le ripercussioni economiche e di disciplinamento sociale sui nostri territori dell’escalation bellica in Ucraina, la cappa plumbea imposta dal governo Meloni, i continui attacchi a militanti e movimenti da Napoli alla Val di Susa, da Piacenza al Veneto, una serie continua di crisi. Non stupisce dunque che si colpiscano compagne e compagni generosi, attaccate sostanzialmente per l’essere attive e attivi in una politica di movimento e di lotta. Non stupisce che vengano sequestrati spazi di libertà e di organizzazione autonoma con improbabili castelli giuridici. Non stupisce… ma fa tanta rabbia.
Una rabbia che non ci toglie però il sorriso e la determinazione, fiere e fieri di portare avanti una mobilitazione collettiva per una vita bella, contro i soprusi dei ricchi e degli inquinatori, per la giustizia sociale e contro una società vecchia, violenta e decadente. Lo diciamo chiaro e tondo: con questi attacchi non ci fate paura, siamo nel giusto e oggi come ieri… Ai nostri posti ci troverete!
Verso nuove convergenze, verso nuove insorgenze… Ce n’est qu’un début, continuons le combat!
Invitiamo la città solidale a un presidio di solidarietà per domani alle 18 in piazza Verdi, per la cessazione immediata delle misure cautelari e per il dissequestro immediato di SPLIT e dell’aula in via Zamboni 38.
Ancora una volta lo Stato attacca con l’obbiettivo di scoraggiare, dividere e isolare chiunque intenda sfidare l’attendismo dilagante e lottare. Ad essere sotto attacco infatti non è solo qualche compagnx, ma tutti noi.
In un momento in cui è sempre più chiaro a molte la necessità di mobilitarsi e agire sul presente, le maglie della legge e della repressione si stringono con l’obiettivo di tenerci isolate: a questa ennesima ed infame operazione repressiva rispondiamo esprimendo la nostra piena complicità e solidarietà.
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