Intanto pubblichiamo stralci dell'intervento sulla guerra in Ucraina fatto dalla intellettuale marxista Carla Filosa nella precedente assemblea proletaria anticapitalista di settembre scorso.
"Il ruolo femminile anche all'interno della guerra, perché la donna che fa figli, è semplicemente quello di un'incubatrice che deve produrre non solo lavoratori in tempo di pace ma soldati in tempo di guerra; perché la società non si prende mai carico delle fatiche delle spese delle necessità delle popolazioni, ma usa le popolazioni, come noi vediamo in questa guerra, in cui la popolazione Ucraina sicuramente sta pagando il prezzo maggiore in termini di vite umane e di sofferenze di ogni genere.
Questa guerra era stata preparata adeguatamente, Noi sappiamo da anni che c'è una guerra civile in Ucraina, però era come un pezzo di geografia che non ci riguardava, però ci ha riguardato immediatamente nel momento in cui l'Ucraina è diventata il nostro problema, vicino all'Europa. Nelle guerre in Afghanistan, in Siria, in Libia dove sono intervenuti per ammazzare Gheddafi, hanno impedito all'Italia di avere un ruolo che oggi potrebbe essere sostanziale proprio per l'erogazione del gas e del petrolio. L'Italia aveva sofferto di questa limitazione.
La guerra in Ucraina è frutto sull'immediato dell'invasione da parte dell'imperialismo russo, ma in realta' di una preparazione imperialistica che parte dall'abbassamento dell'importanza del dollaro a
livello mondiale e dalla necessità dell’imperialismo Usa di rinforzarlo, perché altrimenti perde la sua egemonia mondiale, egemonia non solo militare ma anche politica e di drenaggio di ricchezza dai paesi dominati verso gli Stati Uniti.Tutte le sanzioni fatte alla Russia non sono solo sanzioni alla Russia ma sono abbassamento dell'euro, dato che non si tratta di monete punto, ma rappresentano il rapporto tra imperialismi espresso i termini di monete, riguardano la potenza di dominio che si può ottenere a livello mondiale e che ha prodotto il periodo della guerra fredda.
Adesso non avremo più una guerra fredda ma come dice Xi Jinping avremo “una pace calda”, in cui entreremo in maniera maggiore nel prossimo autunno, dentro una condizione economica che è stata definita già da un analista americano “economia di guerra in tempo di pace”.
Noi abbiamo la cosiddetta “pace” nel senso che le bombe a me non arrivano però arrivano le conseguenze di questa “pace” che sono le conseguenze di una economia di guerra, di restrizioni, fatta di paura dell'inflazione, della paura della recessione economica che sarà pagata da tutta la popolazione. Allora, gli ucraini possono morire, subire condizioni pesantissime di vita - e già l'Ucraina non era un paese ricchissimo, perché gli ucraini che abbiamo conosciuto venivano da noi a cercare lavoro, quindi significava che il reddito pro capite era bassissimo – e non ha nessuna importanza, l'importanza è mettere i mercati in competizione a livello internazionale.
Questo significa la guerra imperialista. Non è semplicemente un nome che ci indica una cattiveria di qualcuno, è il meccanismo di un sistema che è in crisi; perché la crisi del capitale, la crisi del sistema è precedente alla guerra e la guerra non è semplicemente l'espressione militarizzata della politica, come è stato detto da un centinaio e più di anni da Clausewitz, ma la politica è la continuazione della guerra non in termini militari. Allora questa guerra significa sostanzialmente che bisogna ridefinire i rapporti egemonici all'interno del mondo.
L'importanza della vita delle persone è zero, se non possono essere utilizzate possono andare al macero, perché la vita delle persone non esiste in questo sistema che vive semplicemente dello sfruttamento delle persone".
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