venerdì 31 maggio 2019

pc 31 maggio - DOPO LE ELEZIONI RIALZA LA TESTA PILLON - Ma anche in Italia è l'aborto che può diventare la vera partita in gioco

Era scontato che la vittoria del fascista Salvini/Lega alle elezioni avrebbe portato a rialzare la testa i suoi ministri e parlamentari più clericointegralisti, visceralmente in odio delle donne e dei loro diritti.
Questo lo sta facendo Pillon - vedi la notizia di seguito - ma lo farà a breve anche il Min. Fontana e l'intero governo con una messa in pratica del "congresso sulla famiglia" di Verona e delle sue vomitevoli tesi e propositi.
E tutto fa credere che, in sintonia con la fase attuale con alla testa gli Usa, vedremo anche in Italia porre presto al centro la messa in discussione del diritto d'aborto, come diritto anche simbolo del diritto di scelta delle donne che invece si vuole calpestare in nome della centralità della “famiglia” e delle concezioni e interventi reazionari e oppressivi che l'accompagnano. 
Impedimento al divorzio e attacco al diritto d'aborto si legano. Non fare figli, rompere i legami oppressivi - spesso mortali della famiglia - è mettere in discussione una delle cellule base del sistema borghese. Come osano le donne pensare di fare questo?!

Su questo occorrerà rispondere subito, scendere in piazza, attrezzarci, tra le masse e con le masse delle donne, allo scontro con il fascio-clerico integralismo sia "legale" che illegale. 
E noi donne possiamo farlo. Siamo quelle che sono scese in piazza in più di 200mila il 24 novembre
e a Verona proprio contro Salvini e i clericofascisti, siamo quelle che hanno fatto in tanti posti di lavoro, città, paesi lo sciopero delle donne l'8 marzo, siamo quelle che in questi mesi, da quando c'è questo governo Lega/M5S, fascio populista, razzista, sessista hanno risposto "colpo su colpo" ai suoi tentativi di instaurare a tappe forzate un moderno medioevo, alla sua polizia, magistrati che tengono rinchiuse nelle carceri nostre compagne di lotta, alle sue Istituzioni che licenziano insegnanti antifasciste e vogliono imporre nella scuole una controcultura, pregna di becere idee fasciste per un ritorno a "Dio, patria famiglia". 
Il rafforzamento, dalle elezioni, del fascio populismo al potere, non deve, quindi, farci paura. Non vogliamo "lamentarci" o "strillare", ma attrezzarci e organizzarci adeguatamente per combatterlo.

Tornando al Ddl Pillon. “Nella settimana del 10 giugno si tornerà a discutere in Commissione”. Ha annunciato con un post sul suo profilo Facebook il senatore leghista Simone Pillon. Vi è già stata una “riunione tecnica” sul suo disegno di legge. Pillon aggiunge: “Come promesso, riprendiamo il lavoro per portare a casa la riforma dell’affido condiviso” e ancora “Ce la metteremo tutta”. La sensazione è che, anche su questa materia, i risultati delle elezioni europee, con l’affermazione della Lega e la debacle del Movimento Cinque Stelle, rischino di allargare le distanze. “Non vorrei che l’esito di queste elezioni - spiegava ieri sera Crucioli dopo l’incontro in Senato sul ddl Pillon - possa indurre qualcuno a pensare che aspetti del testo che ci sembravano ingiustificabili prima della tornata elettorale ora possano trovare il nostro consenso...”. Ma quanto durerà questo promessa? Fermo che Di Maio non ha mai detto che il ddl deve essere cancellato, ma solo "riscritto, perché rischia seriamente di minare l’equilibrio e la stabilità quotidiana dei figli. Sediamoci al tavolo riscriviamo la legge..."

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