giovedì 30 maggio 2019

pc 30 maggio - CHI HA PIU' INTERESSE ALLA TEORIA RIVOLUZIONARIA SONO LE DONNE - Dal 19 al 21 luglio seminario delle donne

In generale le donne lottano mostrando una marcia in più, ma ciò che non può essere è che le donne lottino e poi non producano teoria o vengano guidate da teorie che sono in contrastano con una impostazione rivoluzionaria, materialistico storico dialettica della questione femminile.
Dalla pratica di lotta provengono le idee giuste. Ma dobbiamo fare anche teoria, non dobbiamo lasciare ad altre la teoria.
Noi a volte dobbiamo misurarci con teorie del femminismo borghese, piccolo borghese sofisticate,
non facili da smontare. Ma noi dobbiamo farlo. Lo possiamo fare, primo, perché noi partiamo dalle proletarie, questa è la nostra forza che è forza ideologica e anche teorica; secondo, perchè sappiamo che senza teoria rivoluzionaria non c’è rivoluzione, e ci si fa guidare dalle teorie borghesi anche se fai mille pratiche di lotta.
Chi ha, quindi, più interesse ad elevare la propria comprensione, l'analisi critica delle tendenze presenti nel movimento femminista, chi ha più interesse allo sviluppo/elaborazione della scienza di parte che serva oggi nella lunga battaglia perchè tutta la vita deve cambiare, che unisca genere e classe, per la rivoluzione nella rivoluzione, sono le donne!
Sono le donne, perché le donne hanno più interesse a combattere le varie forme di teorie, che in un modo più o meno crudo o più o meno velato teorizzano l’immutabilità della condizione delle donne o ne fanno solo una lotta/trasformazione di idee, di interventi politici e non una lotta di distruzione, di prassi rivoluzionaria.

Viene prima la lotta, prima l’organizzazione, ma le donne, come ci dimostrano le comuniste rivoluzionarie, da Rosa Luxemburg a Teresa Noce che non sapeva nè leggere nè scrivere, possono e devono diventare anche delle "teoriche". Questo lo dobbiamo fare anche noi compagne, ci tocca, non dobbiamo rimanere basse, dobbiamo mirare in alto, dobbiamo sfidare il campo della filosofia, delle idee, perché le nostre idee non sono “idee”, sono armi. Tutte potenzialmente possono diventare Rosa Luxemburg non ci sono eccezioni, le eccezioni in questo caso confermano la regola e la regola è che le donne se lottano, non si vogliono fermare a quella lotta, vogliono ribellarsi e si devono ribellano anche alle teorie che vogliono perpetuare l’oppressione, la subordinazione ideologica delle donne.
Dobbiamo avere una marcia in più anche su questo!

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