sabato 19 gennaio 2019

pc 19 gennaio - REDDITO DI CITTADINANZA - DENUNCIAMONE LA PERVERSA/INCIVILE LOGICA

Il Reddito di cittadinanza viene istituito con una perversa logica del "contro", non per dare ma per "non dare", per fare una campagna falsa, offensiva e ignobile contro i poveri, i disoccupati, i giovani, le donne in cerca di lavoro che non trovano.
Non si era finora visto un provvedimento che unisse in sè misure economiche di sostegno, assistenziali e misure repressive, il carcere - fino a 6 mesi di galera.
Questo governo considera tout court le persone che non hanno lavoro e reddito potenziali "scansafatiche", truffatori. Una logica frutto di una politica che considera ogni misura verso le masse una sorta di danno che il governo è sì costretto a fare - soprattutto per le promesse elettorali - ma che chi ne dovrebbe beneficiare non ne avrebbe effettivo diritto (perchè se non lavora è colpa sua), e va, quindi, controllato e se fa il "furbo" represso.
Questa è politica fascio-populista, una politica per cui il Ministero degli Interni è l'effettivo Ministero generale che deve entrare in ogni provvedimento, per cui al fianco della propagandista populista compare sempre il poliziotto.
E' stato già chiaro col Decreto sicurezza, con il legame tutto e solo ideologico, propagandistico: migranti=insicurezza - lotte dei lavoratori, sociali=insicurezza e, quindi la sicurezza sarebbe possibile cacciando gli immigrati e reprimendo le lotte.
Ma tutto ciò non fa che dire chiaro che questo governo ritiene che il fascismo è la risposta ai migranti, alle lotte, come ai poveri e disoccupati truffatori.

Il reddito di cittadinanza, formulato con la logica e azione coercitiva, di controllo, diventa una vessazione quasi peggiore della mancanza di lavoro e reddito.
Invece di un sostegno economico per sopravvivere in attesa di trovare lavoro, ti trovi il funzionario che ti dice: o vai a 250 Km a fare qualsiasi lavoro o ti tolgo pure quella miseria di reddito; invece di un aiuto ti trovi sotto casa i carabinieri perchè hai fatto qualche dichiarazione non vera o hai strappato
un lavoretto - questo, come dice in un'intervista al Manifesto Chiara Saraceno, "È uno scandalo per un governo che ha appena fatto un condono. Sembra che l’idea sia: se sei povero, sei più brutto e cattivo di un evasore fiscale".
La realtà sociale, di classe, viene capovolta: non sono i padroni, i ricchi che truffano la società (illegalmente o legalmente), non sono le migliaia di aziende che fanno profitti sfruttando il lavoro nero o mezzo nascosto o precario; ma sono i poveri, i disoccupati i ladri.
La realtà della mancanza di lavoro viene capovolta: non sono i capitalisti che licenziano, che tagliano i posti di lavoro aumentando lo sfruttamento di chi resta, non è questo sistema sociale borghese che permette la ricchezza di pochissimi e la miseria dei tanti; ma sono i giovani, le donne, i disoccupati che non vogliono cercare lavoro e se ne stanno sul "divano".

Per non parlare della maniera vessatoria, escludente, incivile, offensiva con cui verrebbe dato il reddito di cittadinanza.
Anche i pochi soldi che avrai (se e quando) non sono tuoi, non puoi gestirli secondo i tuoi bisogni.
I soldi materiali puoi vederli per 100 euro al mese, gli altri sono una sorta di "pane con la tessera".
Chi li avrà viene considerato un subumano, incapace di intendere e di volere, o che si andrebbe a spendere i soldi in "droga, alcool e divertimenti". Le persone vengono di fatto considerate poco più che esseri animali, per cui non devono avere altre esigenze che mangiare e al massimo curarsi - l'istruzione, la cultura? Non ti è dovuta! (dice Di Maio mentre scia con Di Battista nelle lussuose piste di neve).
Il meccanismo è fatto poi per toglierti i soldi: se non hai consumato nel mese i 100 euro, il mese successivo ti vengono scalati; se vai a lavorare i soldi tuoi, le mensilità residue, vengono dati ai padroni, che si ritrovano senza alcun merito questo regalo.
Ma soprattutto il reddito lo perdi se ti sottrai anche una tantum a lavorare gratis per i Comuni (le famose 8 ore a settimana) o ti assenti ai corsi di formazione; e lo perdi definitivamente se non accetti il lavoro, a 100, 250 Km, fino a migliaia di Km (la terza proposta lavorativa riguarderà tutto il territorio nazionale). Invece che sussidio, così, questo provvedimento è di fatto un ricatto, impone l'obbligo di spendere soldi per i trasporti, per l'alloggio, per mantenerti a 250 Km e più di distanza.
E' un provvedimento chiaramente contro le donne a cui viene posto l'aut-aut: o da un giorno all'altro lasci famiglia, figli e ti trasferisci o ti togliamo il reddito.
E' una misura discriminatoria, incostituzionale, verso i migranti, che vengono considerati meno cittadini degli italiani.

Certo, pensiamo che dalla sguaiata propaganda ai fatti passerà tempo e acqua sotto i ponti. Non ci sono gli uomini che dovrebbero mettere su questa baracca; si dovrebbero mettere d’accordo venti regioni, e le province, che hanno in mano le politiche del lavoro; i comuni, l’Inps, le agenzie interinali, gli enti bilaterali. Tutto intermediato da due piattaforme digitali.
Ma non è un caso che si è fissato l'avvio ad aprile, poco prima delle elezioni europee di maggio.
I poveri, i disoccupati dovrebbero ben "ringraziare" chi ha pensato a loro...

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