La decreto sicurezza del fascio governo Di Maio-Salvini alimenta lo sfruttamento dei migranti nelle campagne, la corruzione, e criminalità sulla pelle di chi non ha più nessun diritto!
Almeno 400 gli stranieri sfruttati nei lavori agricoli. In manette anche un sindacalista e un ispettore del lavoro. Erano finiti nella rete di una cooperativa fittizia, in realtà una centrale di sfruttamento. Arrestati in sei, tutti italiani. Oltre 50 gli indagati
Costretti a lavorare nei campi dieci, anche dodici ore di fila, senza pausa. E a 4 euro all'ora. Circa 400 stranieri, prevalentemente romeni e nordafricani, erano finiti nella rete di sfruttamento della Agri Amici Società Cooperativa di Sezze, in provincia di Latina: una cooperativa di copertura, che nascondeva in realtà una centrale di caporalato.
.... un'associazione per delinquere composta da sei italiani, arrestati per violazione della normativa sul
caporalato: tra loro anche due donne, che avevano il compito di reclutare la manodopera.... sequestrati decine di automezzi, beni e case degli arrestati per un valore di circa 4 milioni, i proventi, cioè, dei guadagni realizzati illecitamente sulle spalle dei braccianti stranieri. Che provenivano anche dai Cas, i centri di accoglienza straordinaria: erano cioè in attesa del riconoscimento della protezione internazionale. Nell'inchiesta sono coinvolti anche un sindacalista e un ispettore del lavoro accusato di corruzione. I reati contestati dalla procura di Latina agli indagati vanno dall'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro all'estorsione, dal riciclaggio a reati tributari. I braccianti erano anche costretti a iscriversi al sindacato dietro la minaccia del licenziamento.
"L'ispettore del lavoro riceveva in cambio dei suoi servizi delle utilità e il sindacalista iscritti al sindacato", ha dichiarato il procuratore aggiunto Lasperanza relativamente agli arrestati Nicola Spognardi e Marco Vaccaro, segretario provinciale della Fai Cisl. "Il sindacato guadagnava anche 60 euro per ogni pratica di disoccupazione e l'ispettore ha ottenuto un appalto per la sicurezza sul lavoro a favore di una ditta a lui legata", Carmine Mosca. Vaccaro prima di Natale ha anche scritto in un sms inviato a un altro sindacalista: "A Babbo Natale ho chiesto ... 4.000 disoccupazioni e un gatto". Fondamentali per gli investigatori anche alcune testimonianze, tra cui quella di un dipendente della coop addetto alle buste paga che, davanti a una simile mole di illeciti, ha dato le dimissioni e riferito tutto alla Polizia. Un'inchiesta che sul fronte della lotta al caporalato tocca un livello superiore, quello di chi dovrebbe vigilare contro lo sfruttamento e si allea invece con imprenditori senza scrupoli per creare, come emerge dalle intercettazioni, un "impero". Senza curarsi che è un impero di illegalità costruito sulle sofferenze dei più deboli.
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