martedì 15 gennaio 2019

pc 15 gennaio - Il “boom economico” di Di Maio è in realtà una fesseria col “botto”

In tutto il mondo gli economisti e i politici borghesi affermano che è in arrivo un’altra gravissima crisi economica, e in queste ultime ore lo ha ribadito Draghi, presidente della Banca centrale europea, a cui sta per scadere il mandato.
Draghi dice che: "Gli sviluppi recenti dell'economia" nell'Eurozona " sono stati più deboli del previsto e le incertezze, in particolare connesse a fattori globali, restano prominenti. Quindi, non c'è spazio per abbassare la guardia; serve ancora un ammontare significativo di stimolo di politica monetaria, per sostenere l'ulteriore rafforzamento delle pressioni e gli sviluppi dell'inflazione nel medio termine".
Cioè servono ancora migliaia di miliardi che salveranno i ricchi padroni del sistema capitalistico! E invita nella sostanza chi verrà dopo di lui a continuare a fare questa politica!

Ma Di Maio, l’ingannapopolo, fa finta di non vedere tutto questo e cade nel ridicolo (ancora e ancora!) parlando di “boom economico”.
In realtà Di Maio, il moderno fascista ingannapopolo, non è fesso del tutto, perché in questo momento di crisi, ci tiene a parlare ai padroni italiani innanzi tutto e li rassicura: con il “boom” intende i soldi da investire nella “Banda larga e venture capital, blockchain e intelligenza artificiale” dice il Sole 24 Ore di oggi. E quello che più mostra quanto Di Maio sia al servizio del capitale è l’insistenza sul “venture capital”, cioè soldi freschi da investire “per farne un mercato finalmente competitivo al pari di quello francese e tedesco.”
E ancora “L’urgenza è far decollare il Fondo nazionale innovazione a guida Cdp (le risorse Mise ammontano a 90 milioni nel triennio), ma anche sbloccare i Pir, che hanno l’obbligo di investire il 5% in azioni o fondi di venture capital… “L’intera operazione, secondo i tecnici del Mise, vale un miliardo. L’obiettivo è mobilitarne 5 in cinque anni…”!!!

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