“Possiamo dire che oggi il Niger sia diventato la frontiera meridionale del Mediterraneo“, ha detto Conte che ha sottolineato come “il numero di migranti in uscita dal Niger verso la Libia e l’Algeria” si stia “riducendo drasticamente”. E la conseguenza per l’Italia è la riduzione degli sbarchi di “oltre l’80%”. “Il Niger – ha tenuto a precisare – ha un ruolo centrale, strategico per la sicurezza e la stabilità del Sahel e per gli interessi del Nord Africa e di conseguenza dell’Europa. La mia presenza qui è anche un atto di omaggio alla leadership del presidente Issoufou e ai risultati che il suo governo sta conseguendo nella lotta al terrorismo e ai gruppi criminali che trafficano in vite umane. Dobbiamo investire di più nel Trust fund per l’Africa e nei processi di cooperazione. Abbiamo un know-how che spendiamo volentieri a favore della sicurezza del vostro Paese, a partire dalla formazione delle forze armate nigerine”. Conte poi garantisce che l’Italia, che in Niger ha già una missione che vede impegnati 92 militari, “è anche disponibile a incrementare gli sforzi per l’addestramento di forze armate locali, anche forze speciali”. L’obiettivo comune di Italia e Niger, ha detto, è di “contrastare” traffici di vite umane “e continuare a lavorare in questa direzione, raccordare e congiungere gli sforzi. L’Italia sta dando il suo contributo”, ma “al centro dei colloqui c’è stato anche il rafforzamento della collaborazione, non solo nell’addestramento delle forze armate” ma anche sul fronte della “cooperazione“.
 Dobbiamo investire di più nel Trust fund per l’Africa e nei processi di cooperazione. È inutile pensare di contrastare il fenomeno solo accendendo i riflettori delle tv sulle situazioni emergenziali ma bisogna intervenire all’origine del fenomeno”.Abbiamo un know-how che spendiamo volentieri a favore della sicurezza del vostro Paese, a partire dalla formazione delle forze armate nigerine”. Conte poi garantisce che l’Italia, che in Niger ha già una missione che vede impegnati 92 militari, “è anche disponibile a incrementare gli sforzi per l’addestramento di forze armate locali, anche forze speciali”. L’obiettivo comune di Italia e Niger, ha detto, è di “contrastare” traffici di vite umane “e continuare a lavorare in questa direzione, raccordare e congiungere gli sforzi. L’Italia sta dando il suo contributo”, ma “al centro dei colloqui c’è stato anche il rafforzamento della collaborazione, non solo nell’addestramento delle forze armate” ma anche sul fronte della “cooperazione