Negli
scorsi giorni, dopo che una protesta simile sta scuotendo Livorno da
ormai più di una settimana, anche le scuole superiori di Pisa si sono
mobilitate. Le richieste sono chiare: maggiore sicurezza strutturale
all’interno degli Istituti e il rifiuto del DDL „scuole sicure“ attuato
dal governo, che manda la polizia nelle scuole tagliando in parallelo i
fondi all’istruzione.
Dopo
l’occupazione del liceo artistico Russoli a dicembre, qualche giorno fa
hanno occupato gli studenti del tecnico Santoni - che lunedì sono andati
a chiedere conto della situazione della scuola in Provincia con un
corteo - e del professionale Fascetti, stamani quelli dell’ITI. Gli
studenti in mobilitazione hanno lanciato un corteo che stamani ha
attraversato il centro di Pisa, chiamato con il passaparola di persona e
su whatsapp.
Cinquecento studenti si sono ritrovati in piazza Guerrazzi, percorrendo via Benedetto Croce e poi corso Italia. Davanti al comune cori contro il sindaco, che fa finta di non vedere la situazione in cui
versano le scuole pisane, e la giunta: gli studenti pretendono di entrare per ricevere delle risposte. Si schiera la polizia, ma il corteo spinge compatto e le porte del comune si aprono. La digos e la polizia rispondono a spintoni pur di non far entrare gli studenti. Il corteo rimane comunque fermo a fronteggiarsi incordonato davanti al portone finché non si decide di ricompattarsi e andare a bloccare il ponte di Mezzo con un’assemblea. Tante le voci, incluse quelle di alcune scuole che sono venute da fuori Pisa per partecipare al corteo. Determinazione, rabbia, consapevolezza che insieme si può contare qualcosa, che bisogna chiedere conto a qualcuno dei pavimenti che crollano e delle finestre che si spaccano. Alla provincia, ente preposto alla gestione degli stabili, che da troppo tempo si rifiuta di dare risposte, al governo, che manda polizia e cani antidroga nelle classi e intanto taglia miliardi al comparto istruzione, al sindaco che rifiuta di ascoltare la voce degli studenti della sua città.
Il
corteo si ricompatta, attraversa ancora una volta il centro e finisce
in piazza dei Cavalieri, rilanciando una nuova data di mobilitazione per
lunedì. Le scuole intanto restano in occupazione, l’energia scaturita
da questa mattina non permette più di tornare indietro.
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