Comunicato sull’ipotesi di accordo sottoscritto il 3 dicembre per il rinnovo del CCNL logistica trasporto merci
A distanza di due anni dalla scadenza del contratto
nazionale, ma a ben 4 anni e 8 mesi dalla scadenza del contratto
rinnovato il 1° agosto del 2013 e scaduto il 31 dicembre del 2015, ci
troviamo con un altro bidone. L’ipotesi di accordo riconosce quanto era
scontato e si muove, ancora una volta, nell’ottica di concedere sconti
ai padroni e, soprattutto, in linea con quanto richiesto dal governo e
dalle associazioni padronali, ovvero, di procedere sulla linea della
limitazione del diritto di sciopero.
ANALIZZIAMO ALCUNI DEI PUNTI PRINCIPALI DI QUESTO ACCORDO.
CLAUSOLA SOCIALE. Dopo che Si Cobas e Adl Cobas
avevamo già sottoscritto nel 2016 la clausola sociale con Fedit e con
altre realtà padronali a livello locale, era del tutto scontato che nel
rinnovo del CCNL fosse contenuto quanto avevamo già imposto in buona
parte della committenza. Ma per non smentirsi mai, nel loro ruolo di
servi padronali, Cgil Cisl e Uil hanno inserito un paragrafo nel quale
si dice che la suddetta clausola vale “nel rispetto dell’autonomia
organizzativa apicale dell’azienda subentrante e delle innovazioni
tecnologiche, informatiche e di automazione intervenute”. Cosa voglia
dire questa frase lo si può facilmente intuire: qualora al momento del
subentro dell’azienda la committenza introducesse innovazioni
tecnologiche, potrebbe procedere all’esclusione di una parte di
lavoratori, in quanto in eccesso rispetto alle nuove condizioni. Si
tratta
di una frase sibillina che lascia aperto uno spiraglio perché siano fatti fuori un po’ di lavoratori al momento del cambio d’appalto. Inoltre, per il personale viaggiante tale clausola non è applicata.
AUMENTI CONTRATTUALI E INDENNITA’ VACANZA
CONTRATTUALE. Considerando che con il rinnovo dell’ultimo contratto gli
aumenti negli ultimi anni sono stati di circa 70 € netti, per un quinto
livello, i nuovi aumenti, diversamente da quanto da noi richiesto (nella
nostra piattaforma avevamo chiesto aumenti uguali per tutti di almeno
130 € a prescindere dal livello) vanno dai 108€ lordi (ca. 83 netti) per
un 3° livello agli 81 € lordi (ca. 62 netti) per un 6° J. Pertanto,
nonostante l’aumento dei volumi e della produttività di questi ultimi
anni, l’aumento è rimasto in linea con quanto già accaduto nell’ultimo
rinnovo, con un 6° J che otterrà più o meno la stessa cifra. Mentre
l’indennità per la vacanza contrattuale assume i contorni della carità
pelosa con i 300 € stanziati a fronte di due anni nei quali i salari
sono rimasti per la paga base inalterati.di una frase sibillina che lascia aperto uno spiraglio perché siano fatti fuori un po’ di lavoratori al momento del cambio d’appalto. Inoltre, per il personale viaggiante tale clausola non è applicata.
LIVELLI DI INQUADRAMENTO. Dato che negli accordi che
abbiamo siglato con Fedit (TNT, GLS, BRT, SDA e molte altre aziende del
settore) da tempo abbiamo ottenuto il passaggio automatico dal 6° J al
6° dopo nove mesi, il passaggio al 5° dopo altri nove mesi ed un
ulteriore passaggio automatico al 4° J dopo 6 anni di anzianità di
magazzino e di settore, evidenziamo che da questo accordo emerge una
timida riduzione del tempo rispetto al CCNL precedente per il passaggio
dal 6° J al 6° S che avverrà dopo 24 mesi per chi verrà assunto dal 1°
gennaio 2018, dopo 18 mesi per chi verrà assunto dal 1 gennaio 2019 e
dopo 12 mesi per chi verrà assunto dopo il 1° gennaio 2020. Pertanto,
non c’è alcuna retroattività e, in base a questo accordo, un facchino
dovrebbe rimanere stabile al 6°, senza più alcuna prospettiva di
aumentare il proprio salario in base al passaggio di livello.
Per quanto riguarda il personale viaggiante la
fantasia padronale è condivisa dai sindacati: il 3° S viene suddiviso in
A, B e C ed il 3° SJ in D, E, F, mentre il 4° in H e G. Ma quello che
emerge con maggiore importanza è che, mentre in precedenza era scritto a
chiare lettere (art. 30) che l’autista non poteva effettuare operazioni
di facchinaggio, con il nuovo accordo, l’autista è tenuto a farlo o a
collaborare alle operazioni di carico e scarico della merce. Tra
l’altro, non vi è alcun aumento della trasferta e nemmeno si parla del
riconoscimento del lavoro notturno.
DRIVER. La mansione dei driver viene classificata al
4° livello G senza la clausola di garanzia nel cambio appalto. Inoltre
tale mansione può essere soggetta in base all’art. 11 quinquies ad un
prolungamento della giornata lavorativa per discontinuità di lavoro,
prevede una trasferta di soli 10€ giornalieri o in alternativa la
somministrazione al lavoratore di ticket mensa di 5,29.
MALATTIA. Viene limitato il diritto a percepire il
pieno salario in caso di malattia attraverso una clausola che limita la
percentuale della quota in capo all’azienda nel caso l’evento sia
successivo a giorni feriali o festivi.
LIMITAZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO. Uno dei primi
punti trattati da questo accordo riguarda i cosiddetti “servizi
essenziali”. La gravità di questo punto sta nel fatto che per quanto
riguarda tutta la grande distribuzione, vale a dire per tutti i
magazzini che riforniscono i supermercati, dovrà essere garantito oltre
che il trasporto dei cosiddetti prodotti alimentari di prima necessità,
anche l’intera filiera logistica, dalla movimentazione al deposito,
dalla custodia alla conservazione. In base a quanto pattuito, non solo
non sarà possibile scioperare per gli autisti che trasportano queste
merci, ma essi dovranno fare anche il lavoro del facchino. È evidente
che si tratta di un gravissimo attacco alle lotte effettuate in questi
anni nell’intero mondo della logistica e che si usa pretestuosamente la
questione dei “generi di prima necessità” per introdurre una specie di
legge 146 per colpire e intimidire chi ha lottato e lotta per
conquistare diritti negati e calpestati. Bisogna ricordare che nel 2015
il pretesto del trasporto di latticini fu utilizzato da Legacoop,
parlamentari e sindacalisti al servizio dei padroni nel contesto della
vertenza dei facchini Granarolo come elemento di attacco alle lotte dei
lavoratori. Fu minacciata una persecuzione giudiziaria ai danni di
lavoratori e militanti Si Cobas sull’assurdo assunto che le merci
movimentate fossero destinate a scuole e ospedali e pertanto di “prima
necessità”.
FLESSIBILITÀ ORARIO DI LAVORO. Viene sancito che
l’orario di lavoro di 39 ore settimanali va calcolato su un arco
temporale di 4 mesi con un minimo di 6 ore ed un massimo di 9 ore che
possono essere spalmate su complessive 12 ore. Di fatto, con questa
operazione si tende a eliminare lo straordinario e a trasformarlo in
ordinario.
RIDUZIONE DI SALARIO PER I NEO ASSUNTI. Mentre negli
accordi nazionali da noi sottoscritti abbiamo ottenuto una riduzione
effettiva di orario di lavoro a parità di salario con l’aumento di due
giorni di permessi all’anno, validi per tutti, con i neo assunti si
avvia un meccanismo inverso che toglie soldi al lavoratore. Durante il
primo anno di assunzione al personale non viaggiante verrà riconosciuto
solamente il 30 % di ROL ed ex festività, il secondo anno il 60 % ed il
terzo anno il 90 % e solo dal quarto anno ci sarà il 100 %. Anche per il
personale viaggiante, la retribuzione per i neo assunti con contratto a
tempo indeterminato verrà corrisposta rispettivamente per il primo e
secondo anno al 90 %, al 95 % per il terzo anno e al 100 % dal quarto
anno in avanti.
Queste sono le prime valutazioni a caldo
rispetto all’ipotesi di accordo, sulla quale in questi giorni si è
prodotta una ampia mobilitazione volta a mettere in discussione, da una
parte i contenuti della stessa, e dall’altra a rilanciare la necessità
come Si Cobas e Adl Cobas di avviare un confronto diretto con le
associazioni padronali firmatarie. Dopo questa prima mobilitazione che
ha interessato ampi settori della logistica a livello nazionale, come,
ad esempio, Assologistica, a Legacoop, a Anita, Fedit, ecc. sono
pervenute alcune disponibilità ad incontrarci per aprire un confronto
sulla piattaforma che abbiamo presentato. Staremo a vedere se nella
prossima settimana tali incontri sortiranno gli effetti auspicati.
CONTINUIAMO LA LOTTA PER CONQUISTARE IL CONTRATTO CHE VOGLIAMO,
NON QUELLO CHE HANNO FIRMATO CGIL CISL E UIL
S.I. COBAS NON QUELLO CHE HANNO FIRMATO CGIL CISL E UIL
ADL COBAS
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