lunedì 4 dicembre 2017

pc 4 dicembre - THYSSEN - IL 6 DICEMBRE SONO 10 ANNI E ANCORA NIENTE GIUSTIZIA

Torino, i parenti delle vittime Thyssen: "Andremo in Germania a chiedere giustizia"

A dieci anni dal rogo che uccise sette operai la ferita è ancora aperta: "Vogliamo che i politici di Berlino ci spieghino perché i due manager tedeschi sono ancora liberi"
"Il nostro dolore non si è attenuato, le nostre famiglie sono state rovinate. Io sono morta a 49 anni insieme a mio figlio". Lo dice Rosina Plati, la mamma di Giuseppe Demasi, 26 anni, uno dei sette operai morti alla Thyssen di Torino nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, in occasione della presentazione della Settimana della sikcurezza a Palazzo Civico. Dal rogo sono trascorsi dieci anni, ma per i parenti delle vittime la ferita non si è mai cicatrizzata. Si capisce dalle lacrime di Antonio Boccuzzi, l'unico sopravvissuto, e dal pianto dei familiari, ancora in attesa di giustizia perché i manager tedeschi dell'azienda, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, sono ancora in libertà nel loro Paese nonostante la condanna passata in giudicato. "Presto andremo in Germania - aggiunge la signora - vogliamo che i politici ci guardino negli occhi e ci dicano perchè non sono ancora in galera".
Poco distante c'è Antonio Boccuzzi, che quella notte riuscì miracolosamente a salvarsi. "Ricordo Giuseppe che urlava 'non voglio morire'. Aveva soltanto 26 anni, insieme eravamo andati a vedere la macchina che poi aveva acquistato. A distanza di dieci anni non c'è ancora giustizia, siamo ancora qui ad aspettare che i due tedeschi scontino un giorno di carcere".

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