Mentre la
ministra dei trasporti francese si fa quattro conti e decide di prendersi una “pausa”
sulla costruzione della Torino-Lione, il governo italiano continua in questa
folle avventura del treno ad alta velocità… che non ha dove arrivare, anzi da dove partire visto che sbatte già costantemente contro
la lotta popolare
dal sito notav
***
Si è da poco concluso
l’apericena No Tav organizzato dal campeggio di lotta ai cancelli della
centrale elettrica di Chiomonte.
Un’iniziativa di lotta
all’interno di una settimana intensa che vede un susseguirsi di dibattiti,
cene, mobilitazioni ed iniziative di protesta tra il presidio di Venaus e
le aree a ridosso del cantiere militarizzato.
L’apericena, iniziato
con leggero ritardo sulla tabella di marcia a causa di una fitta pioggia, ha
visto la partecipazione di oltre duecento persone che si sono ritrovate
l’accesso di via dell’Avanà sbarrato da jersey e filo spinato. Dietro a questi
la polizia a presidiare l’accesso alla zona rossa, dal 2011 stabilmente difesa
da uomini armati e lautamente pagati per le “trasferte in valle”.
Mentre un gruppo di No
Tav ha guadato la Dora per raggiungere il confine basso del cantiere e
infastidire i militari a guardia delle recinzioni, si è accesso un fuoco a
ridosso del jersey e si sono intonati ininterrottamente i cori della nostra lotta.
Tutte queste
iniziative non sono state evidentemente gradite ed un idrante si è avvicinato
alle recinzioni per allontanare i No Tav.
Al perdurare della
protesta la polizia non ha esitato a lanciare qualche lacrimogeno che, complice
la cattiva mira dei suoi operatori e il vento amico dei valsusini, ha creato
una nube di cs cattorno gli uomini in divisa, permettendo così ai No Tav di
continuare l’iniziativa fino a poco prima delle 23, cioè al ritorno degli
ultimi che avevano precedentemente guadato la Dora per avvicinarsi al cantiere.
Al termine
dell’iniziativa si è fatto ritorno al campeggio di lotta a Venaus, in vista
dalla passeggiata serale che domani partirà alle ore 20 dal presidio e si
dirigerà al cantiere in Clarea.
Avanti No Tav!
La notizia giunge
chiara, la Francia si prende una “pausa”, un periodo di riflessione sulla
Torino-Lione. A quanto pare ai francesi non piace il fatto che al momento le
spese superino di 1o mld i prevedibili ricavi e forse, ipotizzano, andranno
ridefinite le priorità.
Quindi, mentre le
dichiarazioni di Macron ad inizio luglio sottolineavano la volontà del governo
francese di privilegiare «i trasporti del quotidiano», ovvero le linee a
medio-corto raggio in questi anni trascurate a favore dei «Tgv», poichè è dato
assodato di come i treni superveloci continuino a risultare molto costosi per i
viaggiatori e poco redditizi per le aziende, in Italia le cose vanno
diversamente, nonostante l’investimento del nostro paese sul progetto risulti
ben maggiore di quello francese.
I conti, palesemente,
continuano a non tornare e mentre in Francia hanno almeno il coraggio di dirlo,
in Italia si continua a parlare del Tav come del progetto salvifico per il
futuro di noi tutti. Dacchè doveva essere la tratta Lisbona-Kiev possiamo dire
che le cose non stanno andando come avevano previsto, nonostante questo (chissà
perchè) siamo sicuri che non sentiremo le stesse parole dai governanti di
questo paese…
Per documentare tutto ciò pubblichiamo l’articolo redatto da Presidioeuropa che ha ripreso da reporterre.netun’intervista alla ministra dei trasporti francese, qui di seguito in forma integrale con traduzione.
19 luglio 2017 / Intervista a Elisabeth Borne
Reporterre – Sulla
Torino-Lione, quando il ministro afferma: “Faremo una pausa e
esamineremo caso per caso“, cosa significa? Ci sarà una pausa per
riesaminare la Torino-Lione ?
Elizabeth Borne – Il Presidente ha annunciato comunica che, dal momento che gli
impegni che sono stati presi e le esigenze essenziali in termini di
manutenzione e rigenerazione superano dieci miliardi le entrate prevedibili in
questa fase, dobbiamo fermarsi a riflettere sul modello di mobilità e di
priorità ai progetti. E poi andremo ad una legge di pianificazione in cui non
ci sarà più in promessses non finanziati, ci saranno di anno in anno, con una
vista su dieci anni e nel corso dei cinque anni del periodo di cinque anni, la
spesa e ricette equilibrate.
Reporterre – Ciò significa che per il momento, la Torino-Lione che impegna
finanziariamente il governo francese, fa una pausa fino a quando questo
processo sarà adottato?
Elizabeth Borne – Il Presidente ha previsto un approccio globale. Si fa
una pausa, si riesaminano le direzioni in termini di mobilità, si riesaminano
le spese e le risorse per evitare di fare promesse non finanziate e avere
quindi a disposizione risorse coerenti con le promesse fatte.
Reporterre – Io sono un po’ stupido, ma è una pausa sulla
Torino-Lione?
Elizabeth Borne – Si tratta di una pausa.
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