sabato 22 luglio 2017

pc 22 luglio - Notav sempre in lotta, e poliziotti sempre “all’erta” sparano Lacrimogeni ed idrante su apericena

Mentre la ministra dei trasporti francese si fa quattro conti e decide di prendersi una “pausa” sulla costruzione della Torino-Lione, il governo italiano continua in questa folle avventura del treno ad alta velocità… che non ha dove arrivare, anzi da dove partire visto che sbatte già costantemente contro la lotta popolare

dal sito notav
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Si è da poco concluso l’apericena No Tav organizzato dal campeggio di lotta ai cancelli della centrale elettrica di Chiomonte.
Un’iniziativa di lotta all’interno di una settimana intensa che vede un susseguirsi di dibattiti, cene, mobilitazioni ed iniziative di protesta tra il presidio di Venaus  e le aree a ridosso del cantiere militarizzato.
L’apericena, iniziato con leggero ritardo sulla tabella di marcia a causa di una fitta pioggia, ha visto la partecipazione di oltre duecento persone che si sono ritrovate l’accesso di via dell’Avanà sbarrato da jersey e filo spinato. Dietro a questi la polizia a presidiare l’accesso alla zona rossa, dal 2011 stabilmente difesa da uomini armati e lautamente pagati per le “trasferte in valle”.
Mentre un gruppo di No Tav ha guadato la Dora per raggiungere il confine basso del cantiere e infastidire i militari a guardia delle recinzioni, si è accesso un fuoco a ridosso del jersey e si sono intonati ininterrottamente i cori della nostra lotta.
Tutte queste iniziative non sono state evidentemente gradite ed un idrante si è avvicinato alle recinzioni per allontanare i No Tav.
Al perdurare della protesta la polizia non ha esitato a lanciare qualche lacrimogeno che, complice la cattiva mira dei suoi operatori e il vento amico dei valsusini, ha creato una nube di cs cattorno gli uomini in divisa, permettendo così ai No Tav di continuare l’iniziativa fino a poco prima delle 23, cioè al ritorno degli ultimi che avevano precedentemente guadato la Dora per avvicinarsi al cantiere.
Al termine dell’iniziativa si è fatto ritorno al campeggio di lotta a Venaus, in vista dalla passeggiata serale che domani partirà alle ore 20 dal presidio e si dirigerà al cantiere in Clarea.
Avanti No Tav! 
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La notizia giunge chiara, la Francia si prende una “pausa”, un periodo di riflessione sulla Torino-Lione. A quanto pare ai francesi non piace il fatto che al momento le spese superino di 1o mld i prevedibili ricavi e forse, ipotizzano, andranno ridefinite le priorità.
Quindi, mentre le dichiarazioni di Macron ad inizio luglio sottolineavano la volontà del governo francese di privilegiare «i trasporti del quotidiano», ovvero le linee a medio-corto raggio in questi anni trascurate a favore dei «Tgv», poichè è dato assodato di come i treni superveloci continuino a risultare molto costosi per i viaggiatori e poco redditizi per le aziende, in Italia le cose vanno diversamente, nonostante l’investimento del nostro paese sul progetto risulti ben maggiore di quello francese.
I conti, palesemente, continuano a non tornare e mentre in Francia hanno almeno il coraggio di dirlo, in Italia si continua a parlare del Tav come del progetto salvifico per il futuro di noi tutti. Dacchè doveva essere la tratta Lisbona-Kiev possiamo dire che le cose non stanno andando come avevano previsto, nonostante questo (chissà perchè) siamo sicuri che non sentiremo le stesse parole dai governanti di questo paese…

Per documentare tutto ciò pubblichiamo l’articolo redatto da Presidioeuropa che ha ripreso da reporterre.netun’intervista alla ministra dei trasporti francese,  qui di seguito in forma integrale con traduzione.
19 luglio 2017 / Intervista a Elisabeth Borne
Reporterre – Sulla Torino-Lione, quando il ministro afferma: “Faremo una pausa e esamineremo caso per caso“, cosa significa? Ci sarà una pausa per riesaminare la Torino-Lione ?
Elizabeth Borne – Il Presidente ha annunciato  comunica che, dal momento che gli impegni che sono stati presi e le esigenze essenziali in termini di manutenzione e rigenerazione superano dieci miliardi le entrate prevedibili in questa fase, dobbiamo fermarsi a riflettere sul modello di mobilità e di priorità ai progetti. E poi andremo ad una legge di pianificazione in cui non ci sarà più in promessses non finanziati, ci saranno di anno in anno, con una vista su dieci anni e nel corso dei cinque anni del periodo di cinque anni, la spesa e ricette equilibrate.
Reporterre – Ciò significa che per il momento, la Torino-Lione che impegna finanziariamente il governo francese, fa una pausa fino a quando questo processo sarà adottato?
Elizabeth Borne – Il Presidente ha previsto un approccio globale. Si fa una pausa, si riesaminano le direzioni in termini di mobilità, si riesaminano le spese e le risorse per evitare di fare promesse non finanziate e avere quindi a disposizione risorse coerenti con le promesse fatte.
Reporterre – Io sono un po’ stupido, ma è una pausa sulla Torino-Lione?
Elizabeth Borne – Si tratta di una pausa.

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