domenica 16 luglio 2017

pc 16 luglio - Corrispondenze dalla Tunisia - Manifestazione per la liberazione di George Ibrahim Abdallah a Tunisi

Il 14 luglio a Tunisi, il Comitato per la liberazione di George Ibrahim Abdallah Tunisia, nel quadro della campagna internazionale, ha organizzato una manifestazione nella capitale con concentramento davanti il Teatro Municipale e marcia verso l’ambasciata francese, come di consueto, distante circa 300 metri.
Le autorità hanno fatto pressioni agli organizzatori perché spostassero la data della manifestazione: non si possono disturbare i signori dell’ambasciata intenti a festeggiare il 14 luglio!

               

Addirittura l’ambasciatore francese in Tunisia avrebbe minacciato di annullare la festa prevista in ambasciata per fare pressione sul ministero dell’interno che a sua volta le ha fatte agli organizzatori come dicevamo. Un piccolo esempio di rapporti neo-coloniali tra i due paesi…


La risposta degli organizzatori è stata ferma e la manifestazione si è svolta con buona partecipazione nonostante il caldo afoso, l’intendo era proprio quello di disturbare la loro festa e denunciare la vergogna della detenzione di George da oltre 33 anni e chiederne l’immediata liberazione.


È stato anche denunciato come l’attuale governo Chahed in cambio dell’elemosina degli “aiuti” finanziari statunitensi, abbia aderito alla richiesta americana di non fare più ostruzionismo in sede ONU e internazionale nei confronti dell’entità sionista di Israele. Cio’ è avvenuto in una recente visita di stato di Chahed negli USA.


Alla manifestazione hanno partecipato attivamente militanti della sinistra parlamentare riformista del Fronte Popolare, cosi come della sinistra revisionista extraparlamentare ma anche la sinistra rivoluzionaria extraparlamentare...



Nel documento diffuso alla manifestazione da parte del Comitato e indirizzato all’ambasciatore, si chiede l’immediato rilascio e senza condizioni di George e si denuncia come nel giorno in cui si festeggia la repubblica francese, questa democrazia detenga in maniera illegittima George per tutto questo tempo, si chiede retoricamente all’ambasciatore se in tutti questi mesi non ha sentito la voce dei manifestanti che richiedono il rilascio di George e di chiedere al proprio governo la scarcerazione.

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