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Confermate le misure cautelari in carcere ai manifestanti
non tedeschi fermati ad Amburgo alla fine delle giornate di mobilitazione
contro il G20.
Confermate misure cautelari in carcere per i manifestanti
NoG20
La notizia è arrivata nel pomeriggio e sono più di venti
coloro i quali è stata confermata la permanenza in carcere in attesa del
processo. Il piano di criminalizzazione dei manifestanti stranieri va avanti in
Germania con una modus operandi che riprende e ricorda la gestione di altre
contestazioni a grossi summit come quello tenutosi ad Amburgo durante la prima
settimana di luglio. Il tentativo sembra proprio quello di indicare come
responsabili dei disordini di quelle giornate soggetti che da altri paesi hanno
raggiunto la Germania in occasione della contestazione al G20. Provando di
fatto a depotenziare la legittimità della pratica di scontro radicale portata
nelle strade di Amburgo soprattutto dalle soggettività tedesche. E anche in
questo caso la criminalizzazione mediatica viene accompagnata da quella
giuridica tramite la pena preventiva. Attraverso un processo politico, senza
fornire alcuna motivazione giudiziaria, il tribunale tedesco ha deciso di
trattenere in carcere in attesa di processo molti dei fermati. A quanto pare i
vertici delle forze dell’ordine e le forze politiche tedesche hanno subito il
colpo e vogliono prendersi la rivincita attribuendo delle pene preventive a
casaccio senza nessun fondamento giuridico valido. Siamo certi che queste
provocazioni non andranno a segno. La determinazione dei compagni, che da tutta
Italia sostengono chi sta subendo questo ennesimo abuso, avrà eco fino alle
mure del carcere Billwerder. Continuerà dunque la campagna di solidarietà per
chiedere l’immediata liberazione di tutti i compagni arrestati.
Orazio e Ale liberi, tutt* liberi!
da infoaut
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