Brescia, il post del sindaco
di Trenzano contro la legge Fiano: "Stato di m... tornerà il
fascismo"
in questi
giorni parlamentari, sottosegretari, prefetti e altri servi di questo #Statodimerda, in cui la gente muore sotto i
cavalcavia che crollano, sono impegnati a censurare, rimuovere, impedire,
travisare, mistificare ed infangare tutto ciò che rappresenta e fu fatto
durante il Ventennio, o che anche solo lo ricordi. Il democratico #Fiano ha già pronta una legge.
Attenzione!
I nonni non li avete avuti solo voi. I libri e le fonti storiche non sono solo
quelli spacciati e ...
Il sindaco
Andrea Bianchi, foto dalla sua pagina Facebook
Su
Facebook si scaglia contro il provvedimento che punisce l'apologia di
fascismo. Poi lancia la provocazione: "Ora che l'ho detto che fate? Mi
arrestate". Nel 2015 stesso sfogo: fu denunciato dal nostro inviato
PAOLO BERIZZI
|
14 luglio
2017
"Stato
di merda, tornerà il fascismo". Quando un sindaco viene eletto indossa la
fascia tricolore e giura di rispettare le leggi dello Stato. Dopodiché il suo
comportamento e le sue dichiarazioni dovrebbero essere conseguenti. Per Andrea
Bianchi, sindaco di Trenzano, provincia di Brescia, evidentemente non è così:
sul profilo Facebook il primo cittadino, che è al secondo mandato ed è stato
eletto con una lista civica che porta il suo nome appoggiata dal centrodestra,
con riferimento alle recenti polemiche politiche - in particolare quelle seguite al caso della
spiaggia fascista di Chioggia e alla legge Fiano sulla
propaganda fascista - ha
postato queste frasi: "In questi ultimi giorni parlamentari,
sottosegretari, prefetti e altri servi di questo Stato di merda (con tanto di
hashtag) in cui la gente muore sotto i cavalcavia che crollano, sono impegnati
a censurare, rimuovere, impedire, travisare, mistificare ed infangare tutto ciò
che rappresenta e fu fatto durante il Ventennio, o che solo lo ricordi. Il
democratico Fiano ha già pronta una legge".
"Attenzione
- scrive ancora il sindaco - i nonni non li avete avuti solo voi. I libri e le
fonti storiche non sono solo quelli spacciati e quelle spacciate male dalla
scuola pubblica repubblicana. Gli italiani non sono tutti debosciati con
l'anello al naso". Quindi la provocazione finale: "Continuate a
governare e portare allo sfascio questo Paese, una volta grande, all'insegna
del vostro antifascismo, e il Fascismo inevitabilmente tornerà. Forse anche
solo per l'esigenza istintiva di distinguermi da voi, più vi sento parlare e
più mi sento fascista. Ora che l'ho detto, anzi che l'ho scritto, cosa
intendete farmi? Mi arrestate? Mi ammazzate?". "E' sconcertante
quanto sta accadendo - è il commento di Roberto Cenati dell'Anpi - Negli ultimi
due giorni abbiamo dovuto registrare i vergognosi insulti antisemiti del deputato Corsaro
all'onorevole Fiano e il
commento eversivo del sindaco di Trenzano. In entrambi i casi chi ricopre
incarichi istituzionali si è dimostrato indegno del ruolo che ricopre. Tutto
ciò non è più accettabile a 72 anni dalla Liberazione. Occorre al più presto
l'approvazione del disegno di legge Fiano che punisce la propaganda fascista e
antisemita sul web". E' interessante ricordare che, in quanto a eccessi
verbali e insulti allo Stato, il sindaco di Trenzano è recidivo (ed è già stato
denunciato all'autorità giudiziaria): nel 2015, dopo aver partecipato a una manifestazione
contro i profughi organizzata in paese da Forza Nuova - manifestazione durante
la quale lo stesso sindaco avrebbe incitato i presenti a non rispettare le
prescrizioni fissate dalla questura - Bianchi utilizzò sempre Facebook per
sfogare la propria rabbia. "Sconcertato per intimidazioni ricevute da un
paio di funzionari dello Stato - scrisse in un post -, intimidazioni e minacce
cui il sottoscritto non ha ovviamente ceduto. Stato di merda,
antifascisti". Parole che fecero scattare la denuncia da parte della
questura di Brescia. "Tutti i comportamenti che costituiscono violazione
delle legge - affermò l'allora vicequestore vicario di Brescia Emanuele
Ricifari - compiuti da chicchessia, sindaci compresi che talvolta ignorano il
loro ruolo di pubblici ufficiali, sono oggetto di notizia all'autorità
giudiziaria". Sempre sul social network, l'anno scorso, il sindaco di
Trenzano fu protagonista di un botta e risposta con una tredicenne marocchina.
"Sei razzista", gli scrisse la ragazzina. Lui rispose "non
fatevi più vedere", e precisò "non sono razzista, sono
patriota".
C'è da
scommettere che le ultime dichiarazioni di Bianchi solleveranno nuove
polemiche. Sinistra Italiana chiede un intervento, anche in questo caso, della
questura di Brescia e dell'autorità giudiziaria e annuncia un'interrogazione al
ministro degli interni Marco Minniti. "E' inaccettabile e gravissimo - si
spiega in una nota - che un sindaco, che è un pubblico ufficiale, insulti lo
Stato sul quale ha giurato e in un post si auguri il ritorno del fascismo. Quel
Ventennio durante il quale, si intende chiaramente dalle parole di Bianchi,
l'Italia era un 'grande Paese'".
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