mercoledì 12 luglio 2017

pc 12 luglio - Roma - Torbellamonaca è antifascista!

Roma. Tor Bella Monaca sbarra la strada ai fascisti. 


Non c’è stata neanche questa volta la marcetta dei fascisti di Forza Nuova per “la casa agli italiani” a Tor Bella Monaca. Ma tra il presidio popolare e antifascista in via dell’Archeologia e i fascisti ci sono stati alcuni minuti di scontri con sassi, bottigliate e quanto si è riusciti a trovare per strada, sedati dalla polizia che si è frapposta in mezzo. La tensione si è spenta solo verso le 21.30 quando le donne del quartiere hanno in qualche
modo “decretato” che era ora di finirla.
L’arrivo del leaderino fascista Castellino ha immediato acceso la miccia e ben presto i partecipanti al presidio antifascista e i fascisti hanno cercato di arrivare alla redde rationem. La polizia si è messa in mezzo ed ha diviso i due gruppi. 
Da quel momento e fino alle 21.30 c’è stato un lungo e teso fronteggiamento sui due lati della strada. Quello che è emerso chiaramente – e volendo anche fotograficamente – è la connessione tra i fascisti e il giro dello spaccio di droga nel quartiere. Una ipotesi più volte evocata ma che a questo punto è ampiamente verificabile, ed è proprio questo uno dei punti di debolezza del tentativo dei fascisti di Forza Nuova di provare a entrare a Tor Bella Monaca. Se il loro ambito di riferimento per la “casa agli italiani” è evidente che il quartiere non possa che ripudiarli. Lo si capiva fin troppo chiaramente dai commenti della gente di Torbella
Questo nesso tra fascisti e spaccio di droga va sottolineato con la dovuta attenzione. Del resto il capetto dei fascisti, Castellino, ha avuto il privilegio di essere stato arrestato a gennaio del 2015 con un etto di cocaina. Per chiunque altro sarebbe stata gettata la chiave della cella, lui se l’è cavata con una assoluzione per “uso personale”. Una decisione piuttosto anomala visto il trattamento riservato a tutte le altre persone fermate con quantitativi anche assai inferiori.
Ma anche un altro fascista di primo piano, Emanuele Macchi di Cellere, era stato arrestato nel 2012 con 160 chili di cocaina in macchina, ma poi – anche qui stranamente vista la quantità della droga – gli erano stati concessi gli arresti domiciliari dai quali era ovviamente fuggito per essere poi riarrestato in Francia nel 2014.
Ma quella che era solo una denuncia, a Tor Bella Monaca è diventata una conferma. Nascono da qui due problemi ai quali mettere mano.
Da un lato i fascisti usano le loro relazioni indecenti con la malavita per provare a radicarsi nei quartieri. L’unico elemento “unificante” sul quale insistono per raggiungere questo obiettivo è il razzismo e la caccia agli stranieri. Usano strumentalmente il disagio sociale – sulla questione abitativa o i servizi sociali – come cortina di fumo.
Dall’altro sono almeno un paio d’anni che nella relazione annuale dei servizi di sicurezza si sottolinea come la “competizione” tra i gruppi fascisti e la sinistra è destinata ad aumentare proprio sulla questione sociale e nei quartieri.

federico ruocco contropiano

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