Brevi stralci da
“Migranti ed emancipazione umana nel mercato mondiale
della globalizzazione capitalistica” - di Giuseppe Antonio Di Marco
Nella
situazione contemporanea che da ormai trent'anni si chiama
“globalizzazione”, il ruolo dei migranti è centrale. Ma per
comprendere adeguatamente la loro condizione, bisogna partire dal
fatto che la globalizzazione altro non è se non il totale imporsi su
tutto il pianeta del dominio del modo di produzione e del rapporto
sociale fondati sul capitale...
…il
migrante della globalizzazione sembra incarnare quella necessità
suddetta di un rapido movimento della forza-lavoro, gettabile da una
sfera di produzione all'altra affinchè più rapidamente si livellino
le differenti composizioni organiche dei capitali nel saggio medio di
profitto... in particolare la forza-lavoro migrante è indifferente,
ovvero è costretta all'indifferenza, verso il contenuto del suo
lavoro, poiché vende la sua merce forza-lavoro là dove trova
possessori di mezzi di produzione disposti ad acquistarla...
La
condizione dei migranti sotto il dominio del capitale nell'epoca
della globalizzazione... si riflette anche nella sovrastruttura
giuridica... La legge 40 del 1998 (Turco-Napolitano) costituisce il
primo tentativo organico di regolazione dell'immigrazione alla luce
dei mutamenti provocati dalla globalizzazione capitalistica e con
l'aumento dei poteri dell'Unione europea. Su questo impianto, che ne
resta il presupposto fondamentale, si sono inserite le successive
modificazioni che... non alterano la continuità tra i vari
interventi legislativi...
Il
Testo unico rispecchia la tendenza del capitale a sopprimere gli
impedimenti alla mobilità della forza-lavoro da una sfera di
produzione all'altra e da un paese all'altro nel momento in cui
esclude e sanziona in generale per ogni immigrato “discriminazione
per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” (articolo
43)...
“(Nella)
legge i borghesi devono darsi un'espressione universale appunto
perchè dominano come classe “
(Marx-Engels - ndr), quindi la legge non riflette l'interesse del
singolo capitalista o di una corporazione di capitalisti... ma è
l'espressione del dominio della borghesia come classe...
Anche
le restrizioni che il Testo unico prevede e che via via sono state
inasprite, non alterano idealmente l'impianto di fondo... anzi in
qualche modo lo confermano, giacchè le espulsioni e gli inasprimenti
di pene sono diretti al contrasto dell'immigrazione clandestina, cioè
di uno spostamento degli individui che non avviene secondo la legge,
vale a dire secondo una forma che rispecchia… il dominio della
borghesia come classe...
I
migranti come componente della sovrappopolazione operaia creata dal
capitale
… se
da un lato.con l'accumulazione aumenta il numero di forze-lavoro da
utilizzare per mettere in moto nuovi mezzi di produzione addizionali,
dall'altro il mutamento qualitativo che l'aumento di capitale
comporta sul pano dell'aumento della forza produttiva del lavoro,
riduce la necessità di operai e così crea una sovrappopolazione la
quale preme sugli operai occupati sia moderandone le richieste verso
il capitale, sia costringendola a rendere liquida una creta quantità
di lavoro comandata dal capitale...
i
movimenti migratori... sono il risultato della produzione, ad opera
dell'accumulazione capitalistica, di quella popolazione operaia
eccedente che preme su quella occupata...
(rispetto
a questo - ndr) l'istituzione dello sportello unico per
l'immigrazione (istituito presso le Prefetture con l'art. 22 del TU-
ndr) esprime innanzitutto un grado di centralizzazione e quindi di
socializzazione dei capitali, tale che richiede la libertà della
forza-lavoro di spostarsi da un luogo all'altro, da un ramo di
produzione all'altro senza confini etnici o razziali...
L'articolo
21 prevede l'assegnazione di quote preferenziali agli Stati non
appartenenti all'Unione europea, con cui siamo stati conclusi accordi
per regolamentare i flussi di ingresso... Questi accordi...
esprimendo l'esigenza di regolamentare sempre piùsu scala mondiale
la domanda e l'offerta di lavoro, sono l'indice della tendenziale
centralizzazione dei capitali, dei livellamenti dei saggi di
profitto...
Le
modificazioni intervenute con la legge Bossi-Fini e con il Pacchetto
sicurezza intensificano, all'articolo 10bis, le punizioni pecuniarie
per coloro che illegalmente soggiornano nel territorio dello Stato,
unificano più strettamente il controllo alle frontiere... e
sottolineano ancora di più la finalità della collaborazione tra i
paesi interessati... va colta, a mio avviso, una connessione stretta
tra i forti interventi repressivi verso l'immigrazione clandestina e
alcuni interventi... riguardanti... l'integrazione degli immigrati
con lavoro e permesso di soggiorno nello Stato...
...il
carattere così ferocemente repressivo delle misure a cui sono
soggetti i migranti clandestini, è funzionale a mantenere netta la
divisione ela contrapposizione tra migranti in possesso di contratto
di lavoro e quindi di permesso di soggiorno, e migranti che non hanno
lavoro, quindi documenti, aspirano ad avere entrambe le cose. In tal
modo la legge crea condizioni favorevolissime perchè il capitale
utilizzi la pressione che i migranti senza libretto di lavoro,
insieme con tutti i disoccupati residenti nello Stato, fanno su tutti
gli operai occupati, migranti e non, per renderne le condizioni
sempre più precarie, quanto più essi sono essenziali alla
valorizzazione del capitale...
i
trafficanti di potenziali schiavi salariati clandestini... fanno per
il capitale il lavoro sporco di procurargli una sezione cospicua di
sovrappopolazione illegale che possa far leva per l'accumulazione,
aumentando la pressione sugli occupati legali...
...Anche
qui si vede come il capitale sia esso stesso la contraddizione in
processo, attraverso la quale crea le condizioni del suo superamento.
Grazie alla tendenza a creare il mercato mondiale, esso “spinge
a superare sia le barriere e i pregiudizi nazionali, sia l'idolatria
della natura,la soddisfazione tradizionale, orgogliosamente ristretta
entro angusti limiti dei bisogni esistenti, e la riproduzione del
vecchio modo di vivere. Nei riguardi di tutto questo il capitale
opera distruttivamente, attua una rivoluzione permanente, abbatte
tutti gli ostacoli che frenano lo sviluppo delle forze produttive, la
dilatazione dei bisogni, la varietà della produzione e lo
sfruttamento e lo scambio delle forze della natura e dello spirito.
Ma dal fatto che il capitale pone ciscuno di questi limiti come un
ostacolo e prrciò idealmente lo ha superato, non ne derivca affatto
che esso lo abbia superato realmente, e perciò ciascuno di tali
ostacoli contraddice alla sua destinazione, la sua produzione si
muove tra contraddizioni continuamente superate, ma altrettanto
continuamente poste. E c'è di più. L'universalità verso la quale
spinge irresistibilmente, trova nella sua propria natura ostacoli che
ad un certo livello del suo sviluppo faranno riconoscere il capitale
stesso come l'ostacolo massimo che si oppone a questa tendenza e
perciò spingono alla sua soppressione attraverso esso stesso”
(Marx-Engels – ndr)
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