Negli USA continuano le violenze e gli omicidi della polizia a sfondo razziale: l'ultimo episodio è avvenuto domenica mattina a Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove un poliziotto ha sparato contro Jamar Clark - un giovane afroamericano di 24 anni - uccidendolo con quella che diversi testimoni hanno descritto come una vera e propria esecuzione.
.. I testimoni
riferiscono invece che Jamar si trovava a terra, immobilizzato e
ammanettato, e non stava opponendo alcun tipo di resistenza quando uno
degli agenti gli ha sparato alla testa. Jamar è stato poi trasportato in
ospedale e tenuto in vita artificialmente fino alla sua morte, avvenuta
la scorsa notte.
Nelle ore immediatamente successive all'omicidio, centinaia di persone hanno iniziato a radunarsi sul posto e si sono poi mosse in corteo per le vie di Minneapolis dietro uno striscione con scritto "Black Lives Matter", concludendo la manifestazione di fronte alla stazione di polizia più vicina al luogo dell'esecuzione di Jamar al grido di "Stop Killing Us!". Qui i manifestanti hanno deciso di accamparsi in un presidio permanente all'ingresso della centrale, dichiarando di non volersene andare fino a quando non otterranno giustizia per l'ennesima vittima della violenza e del razzismo della polizia. Il movimento locale di #BlackLivesMatter chiede che vengano resi noti i nomi degli assassini di Jamar, che vengano immediatamente sospesi dal servizio e che vengano diffusi i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le immagini dell'omicidio.
Ieri
sera, dopo più di 24 ore di occupazione della stazione, alla notizia
che il sindaco di Minneapolis aveva rifiutato queste richieste centinaia
di persone si sono nuovamente mosse in corteo in direzione
dell'autostrada, dove il traffico è rimasto bloccato per più di un'ora
fino all'intervento violento della polizia che ha sgomberato il blocco
arrestando 51 manifestanti (tra cui 8 minorenni), il cui rilascio sta
ancora proseguendo in queste ore a piccoli gruppi. Una parte dei
manifestanti da questa notte attende la liberazione di tutti i fermati
all'esterno dell'edificio, mentre prosegue il presidio all'esterno della
stazione di polizia.
Nelle ore immediatamente successive all'omicidio, centinaia di persone hanno iniziato a radunarsi sul posto e si sono poi mosse in corteo per le vie di Minneapolis dietro uno striscione con scritto "Black Lives Matter", concludendo la manifestazione di fronte alla stazione di polizia più vicina al luogo dell'esecuzione di Jamar al grido di "Stop Killing Us!". Qui i manifestanti hanno deciso di accamparsi in un presidio permanente all'ingresso della centrale, dichiarando di non volersene andare fino a quando non otterranno giustizia per l'ennesima vittima della violenza e del razzismo della polizia. Il movimento locale di #BlackLivesMatter chiede che vengano resi noti i nomi degli assassini di Jamar, che vengano immediatamente sospesi dal servizio e che vengano diffusi i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le immagini dell'omicidio.
PRADIO INFOAUT
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