Giubileo degli Ultimi o contro i Poveri?
LETTERA DEI MOVIMENTI ALLA CITTA' DI SOTTO
Nei giorni scorsi, Papa Francesco ha reso pubblica una sua lettera alla città di Roma, annunciando l'imminente avvio del Giubileo straordinario della Misericordia. Un Giubileo che viene presentato dalla chiesa come "Giubileo degli Ultimi", come occasione di "Condono del Debito". Eppure la capitale sembra in preda a contraddizioni sempre più visibili e profonde, legate soprattutto alla situazione di abbandono delle sue periferie, alla povertà che attanaglia larghi strati di popolazione, determinando emergenze, sofferenze, lotte. Sempre più persone, infatti, non ce la fanno a pagare affitti fra i più alti d'Italia e mutui inaccessibili, vivono aspettando l'arrivo dell'ufficiale giudiziario, rischiando da un giorno all'altro di essere gettati – come rifiuti – in mezzo ad una strada. Altri dovranno vivere questo Giubileo difendendo l'abitazione e la dignità riaffermata occupando un
palazzo in disuso: un tetto sulla testa certo, ma anche la possibilità di ricostruire i fili e le relazioni di una umanità solidale, attiva, meticcia, alternativa all'individualismo e all'egoismo dominante. Altri ancora dovranno fare i conti con una salute che, a causa dei costi, diventa per molti inaccessibile escludendo numerose famiglie dalle necessarie cure; oppure con la perdita del posto di lavoro; con un lavoro sempre più intermittente, sottopagato, precario che trasforma la vita in un percorso ad ostacoli per arrivare alla fine del mese; con bollette sempre più salate, che se non pagate provocano distacchi dell'energia elettrica, del gas, e persino dell'acqua; con momenti drammatici legati alla morsa di Equitalia che stringe sempre più persone, provocando pignoramenti, distruggendo in un attimo ciò che magari è stato costruito con una vita di sacrifici.
Di
fronte a tutto questo, l'atteggiamento delle istituzioni – Governo in
testa – tende ad intervenire negando sempre più cittadinanza e spazio ai
poveri, nascondendo la polvere sotto il tappeto, impedendo il legittimo
diritto a scioperare, militarizzando la città, sostituendo di sana
pianta l'ordine pubblico alle indispensabili risposte ai bisogni di
milioni di persone. Sempre più manganelli, idranti, misure di controllo
arrivano addosso a chi chiede diritti, a chi manifesta e lotta per
un'esistenza degna per se e per i propri figli e non potrà smettere di
farlo perché in gioco c'è la vita stessa. Persone e bambini, a cui il
governo, attraverso l'art. 5 dell'assurda legge Lupi sulla casa, nega
persino la residenza e con essa le utenze, le cure, l'accesso alla
scuola e all'istruzione, il rinnovo del permesso di soggiorno o il
riconoscimento dello status di rifugiato, e persino il diritto
all'infanzia ad una parte grande di questa nostra complicata e
meravigliosa città, sempre più invisibile agli occhi dei potenti.
Potenti e governanti che preferiscono segregare anziché includere,
intimidire e reprimere anziché fare i conti con i profondi squilibri e
le drammatiche disuguaglianze generate da scelte politiche sbagliate, da
privilegi, corruttele e ruberie che i poveri, gli ultimi, stanno
pesantemente pagando, ma di cui non sono certo responsabili. Ci
chiediamo quindi, che Giubileo sarà quello che sta per iniziare: perché
tutto sembra confermare che sarà soltanto il Giubileo dei grandi affari,
degli albergatori e dei ristoratori, con un immenso patrimonio della
stessa curia destinato a soddisfare i terreni e veniali interessi di
pochi. Un Giubileo che diviene occasione in cui mettere nella vetrina
del mondo, ad ogni costo, una città ordinata ed efficiente, priva di
contraddizioni, una città che non c'è. Una opportunità che la politica
sta cogliendo per regolare le proprie beghe e soprattutto per fare i
conti chi non si rassegna ad un destino di povertà e subalternità,
imponendo alla città di sotto ogni giorno più sofferente ed
insofferente, un silenzio forzoso e coatto, reprimendo ogni voce
dissonante.
Esiste
una distanza abissale, infatti, fra i termini che vengono utilizzati
nel promuovere questo Giubileo e le scelte di governo che vengono
concretamente effettuate, fra le parole e i fatti. Di fronte a tutto
questo, in assenza di politiche sociali e per il diritto all'abitare, di
qualsiasi forma di redistribuzione della ricchezza degna di questo
nome, abbiamo deciso di rendere pubblico il contenuto di questa lettera,
dopo la mobilitazione di ieri a piazza dell'Esquilino, con
l'occupazione di Castel Sant'Angelo annunciando che diffonderemo questo
messaggio in ogni luogo della città ed in ogni occasione utile, portando
avanti azioni di disturbo visibili ed eclatanti. Del resto non si può
permettere che il Giubileo diventi l'ennesimo "grande evento" a
beneficio di pochi né che il malcontento crescente venga indirizzato per
becere speculazioni elettorali contro migranti, rom e rifugiati.
Non è possibile ridurre al silenzio chi lotta per la vita stessa, per la dignità e contro l'ingiustizia.
Movimenti per il diritto all'abitare
LETTERA DEI MOVIMENTI ALLA CITTA' DI SOTTO
Nei giorni scorsi, Papa Francesco ha reso pubblica una sua lettera alla città di Roma, annunciando l'imminente avvio del Giubileo straordinario della Misericordia. Un Giubileo che viene presentato dalla chiesa come "Giubileo degli Ultimi", come occasione di "Condono del Debito". Eppure la capitale sembra in preda a contraddizioni sempre più visibili e profonde, legate soprattutto alla situazione di abbandono delle sue periferie, alla povertà che attanaglia larghi strati di popolazione, determinando emergenze, sofferenze, lotte. Sempre più persone, infatti, non ce la fanno a pagare affitti fra i più alti d'Italia e mutui inaccessibili, vivono aspettando l'arrivo dell'ufficiale giudiziario, rischiando da un giorno all'altro di essere gettati – come rifiuti – in mezzo ad una strada. Altri dovranno vivere questo Giubileo difendendo l'abitazione e la dignità riaffermata occupando un
palazzo in disuso: un tetto sulla testa certo, ma anche la possibilità di ricostruire i fili e le relazioni di una umanità solidale, attiva, meticcia, alternativa all'individualismo e all'egoismo dominante. Altri ancora dovranno fare i conti con una salute che, a causa dei costi, diventa per molti inaccessibile escludendo numerose famiglie dalle necessarie cure; oppure con la perdita del posto di lavoro; con un lavoro sempre più intermittente, sottopagato, precario che trasforma la vita in un percorso ad ostacoli per arrivare alla fine del mese; con bollette sempre più salate, che se non pagate provocano distacchi dell'energia elettrica, del gas, e persino dell'acqua; con momenti drammatici legati alla morsa di Equitalia che stringe sempre più persone, provocando pignoramenti, distruggendo in un attimo ciò che magari è stato costruito con una vita di sacrifici.
Non è possibile ridurre al silenzio chi lotta per la vita stessa, per la dignità e contro l'ingiustizia.
Movimenti per il diritto all'abitare
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