Pubblichiamo dei comunicati solo quello che condividiamo, perchè in questo momento delicato a nessuno, neanche con le migliori intenzioni, va consentito di alimentare la confusione e l'intossicazione imperialista 'antiterrorismo'
La crisi accentua sempre di più la tendenza allo scontro
concorrenziale sul piano ecomico politico fino allo scontro militare per
il controllo delle materie prime da parte dei paesi imperialisti. In
nome della democrazia si depredano le risorse e le materie dei paesi a
basso sviluppo capitalistico, si appoggiano regimi che negano qualsiasi
libertà democratica (Arabia Saudita, Turchia, Israele......) questo
avviene per il controllo ed il supersfruttamento degli uomini e delle
risorse del pianeta. Nelle guerre chi paga sono i proletari nelle
trincee, nei territori, la stessa popolazione e le masse dei paesi che
scatenano queste guerre.
In Siria alcuni paesi imperialisti hanno creato, sostenuto ed armato
l'ISIS per aver maggior controllo dell'area e si scontrano con altre
forze imperialiste che sostengono il regime che governa il paese: gli
interessi proletari e delle masse povere sono schiacciati dalla lotta
interborghese. Chi si frappone ed e' di ostacolo ai loro interessi di
controllo geopolitico delle aree strategiche del mondo viene apertamente
massacrato e come nel casi dell'ISIS gli si rivolta contro. Questo e'
il caso della Francia, un paese imperialista direttamente interventista,
dove la popolazione subisce un barbaro attentato stragista.
L'imperialismo francese chiude le frontiere, scatenando la xenofobia e il razzismo antimmigrati,
Il
governo francese nella sua reazione mette all'indice i proletari, le
masse povere delle banlieues, gli immigrati i soggetti da reprimere
militarizzando i quartieri. I proletari e le masse povere non hanno
nulla da guadagnare appoggiando le proprie borghesie o L'ISIS perche'
sono forze della reazione e non della liberazione dall' oppressione e
sfruttamento del sistema capitalistico.
S.I. COBAS
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