sabato 19 settembre 2015

pc 19 settembre - Solidali con il corteo di Bologna - la posizione di proletari comunisti-PCm Italia


proletari comunisti _PCm Italia
dal comunicato nazionale sull'autunno settembre 2015

....Sulla questione immigrazione occorre assumere un ruolo di prima fila nella solidarietà, nell'organizzazione della lotta dei migranti, nella trasformazione dell'emergenza in lotta contro l'imperialismo, i suoi Stati, i suoi governi - innanzitutto il nostro - che prima producono miseria e guerra e poi rifiutano accoglienza, libertà di circolazione, diritto d'asilo,diritto di cittadinanza.
Esprimere solidarietà significa combattere innanzitutto il razzismo nelle sue forme di Stato, politiche e nelle sue espressioni di massa.
Quest'ultimo fronte è il fronte principale dato che noi puntiamo sulla mobilitazione delle masse per raggiungere i nostri obiettivi.
Dallo Slai cobas per il sindacato di classe di Palermo è partito un appello a fare una battaglia esplicita contro il razzismo nelle fila dei lavoratori, precari,disoccupati,masse popolari. E' una trincea che deve investire le lotte, ma anche la base dei sindacati di base e del sindacalismo confederale, dato che toccherebbe al sindacato come organizzazione di classe e di massa essere protagonista della solidarietà e dell'unità tra lavoratori e masse di migranti. Invece oggi i sindacati confederali e non solo sono i sostenitori del silenzio complice verso i governi imperialisti, lasciano soli i migranti che arrivano nei barconi, così come quelli rinchiusi nei Cie, nei Cara e nei mille luoghi in cui sono depositati e deportati 
I sindacati  dei lavoratori devono promuovere manifestazioni di solidarietà con i migranti e contro il razzismo. “Mai con Salvini” non può essere la parola d'ordine e l'azione solo dei settori più combattivi del movimento che pagano e paghiamo con denunce, arresti.
Proletari comunisti-PCm Italia e le organizzazioni del lavoro di massa da esso dirette e influenzate devono promuovere prese di posizione, scioperi, manifestazioni su questi temi.
In questo senso l'eperienza dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto di questo ultimo mese è un esempio che parla all'intero movimento di lotta.
E' naturalmente importante l'organizzazione sindacale di classe dei migranti che lavoranonel nostro paese, nel settore della logistica e in numerose fabbriche e posti di lavoro.
Ma anche qui 
non si può tenere la lotta degli operai della logistica in un recinto sia pure combattivo e classista. 
Proletari comunisti- PCm Italia si batte invece perchè questo settore proletario sia alla testa della lotta contro i padroni, contro l'imperialismo e che
 scenda in campo qui ed ora nella battaglia per l'accoglienza, la libertà di circolazione, il diritto di asilo e il diritto di cittadinanza

La questione migranti è l'espressione della contraddizione principale nel mondo tra imperialismo e popoli oppressi. Sono le guerre, la rapina e la contesa imperialista per il controllo delle materie prime, delle fonti energentiche - dentro l'attuale crisi economica mondiale - che tornano a casa; e quindi sono un terreno centrale della lotta antimperialista all'interno dei paesi imperialisti.
Noi appoggiamo tutte le iniziative in corso, in Italia e in Europa, per l'accoglienza, i diritti dei migranti, ma in tutte queste iniziative dobbiamo sostenere con forza che non esistono “migliori politiche per l'immmigrazione”, senza rovesciare i governi imperialista, a partire dal nostro governo.

L'estate ha fatto tornare in evidenza attraverso il carico di morte da fatica, l'esercito sommerso dei braccianti, dalle campagne del sud a quelle altrettanto pregne di schiavismo del nord. Tutti si sono dati a raccontare la fatica e la schiavitù dei braccianti, tra cui tante donne che oltre che schiavizzate vengono molestate e violentate; tutti a scaricare la colpa solo sui caporali e a fare oggettivamente da sponda alle cosiddette “nuove leggi sul caporalato” del governo.
Ma i caporali sono l'ultimo sporco anello di un sistema che è lo sfruttamento capitalistico e imperialista dei braccianti e dell'agricoltura, è il sistema dei padroni che realizza nelle campagne già ciò che governi e padroni vogliono realizzare in tutto il sistema industriale con leggi, come il jobs act, ecc.
La lotta nelle campagne è lotta anticapitalista e antimperialista dei settori più sfruttati e schiavizzati del proletariato e quindi è un anello della riorganizzazione, ricostruzione del sindacalismo di classe, e dell'unità di classe.
 Tocca quindi al sindacalismo di classe assumersi questa responsabilità.
*****

Il sindacalismo di classe non è il sindacalismo di base che si modella secondo le normali dinamiche del dissenso sindacale di tutti i settori del mondo del lavoro rispetto ai governi e al sindacalismo confederale – vedi oggi la lotta contro la “Buona scuola”, ecc. - ma il centro e il luogo della riorganizzazione degli operai di fabbrica e dei settori più sfruttati del proletariato.......

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