Techint sottolinea di aderire "alle normative internazionali di governo societario e rispetta le leggi e i regolamenti vigenti in tutti i Paesi in cui opera"
Affare Saipem-Petrobras, indagata anche Techint
Affare Saipem-Petrobras, indagata anche Techint
Nell'inchiesta
milanese per presunta corruzione internazionale che coinvolge il
colosso petrolifero brasiliano, risulta indagata anche la società
della famiglia Rocca
MILANO
-
Anche la multinazionale Techint è indagata nell'inchiesta della
Procura di Milano che già coinvolge
Saipem
e con al centro una presunta corruzione internazionale con la società
brasiliana Petrobras. Techint è stata perquisita a metà agosto e ha
ricevuto un'informazione di garanzia. Il gruppo è indagato ai sensi
della Legge 231 sulla responsabilità amministrativa di società per
reati commessi dai propri dipendenti. Titolari del fascicolo sono i
pm Fabio De Pasquale e Isidoro Palma che il 13 agosto scorso hanno
disposto una perquisizione nella sede di Techint e in quella di
Saipem condotta dai militari del nucleo
tributario della Guardia di finanza.
Al
pari di Saipem, l'iscrizione nel registro degli indagati del gruppo
presieduto da Gianfelice Rocca (nominato a giugno 2013 presidente di
Assolombarda) riguarda lo scandalo tangenti che ha travolto la
brasiliana Petrobras. la repubblica
Tangenti
Petrobras, indagata Techint 7
settembre 2015 (Reuters) sole24ore
Anche
la multinazionale Techint è indagata nell'inchiesta della Procura di
Milano che già coinvolge Saipem e con al centro una presunta
corruzione internazionale e la società brasiliana Petrobras. Techint
è stata perquisita a metà agosto e ha ricevuto un'informazione di
garanzia.Da
quanto si è saputo, infatti, il Nucleo di polizia tributaria della
Gdf di Milano, a metà agosto, oltre a perquisire gli uffici di
Saipem con contestuale informazione di garanzia, è entrato anche
negli uffici milanesi del gruppo ingegneristico Techint, presieduto
da Gianfelice Rocca. Anche in questo caso si è trattato di una
perquisizione con contestuale informazione di garanzia in base alla
legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Lo scorso 13 agosto, Saipem aveva comunicato con una nota di aver
ricevuto un'informazione di garanzia e una richiesta di
documentazione nell'ambito della nuova inchiesta dei pm di Milano
Fabio De Pasquale e Isidoro Palma per il presunto reato di corruzione
internazionale, in relazione ad un contratto assegnato nel 2011 dalla
società brasiliana Petrobras a Saipem SA (Francia) e Saipem do
Brasil (Brasile). Secondo quanto riportato da indiscrezioni di
stampa, come era stato spiegato, “tale contratto è oggetto da
parte delle autorità giudiziarie del Brasile di indagini nei
confronti di alcuni cittadini brasiliani tra i quali anche un ex
collaboratore di Saipem do Brasil”. Petrobras, infatti, è dal 2014
al centro di una maxi inchiesta brasiliana, denominata 'Lava jato'
(autolavaggio), che ha ad oggetto ipotesi di corruzione in cambio di
appalti miliardari e pagamento di tangenti a politici locali.
A
fine luglio scorso, gli investigatori brasiliani hanno ipotizzato il
pagamento di tangenti anche da parte di intermediari di Saipem per
assicurasi dei contratti con Petrobras. Tra le cinque persone
accusate di corruzione e riciclaggio dalle autorità brasiliane
figurano l'ex rappresentante di Saipem in Brasile, Joao Antonio
Bernardi Filho, e il precedente capo dell'engineering di Petrobras,
Renato Duque (finito in carcere).
Affare
Saipem-Petrobras, indagata anche la Techint
Si
allarga l'inchiesta milanese su un caso di presunta corruzione
internazionale che coinvolge grandi aziende italiane in rapporti con
il colosso petrolifero brasiliano Petrobras, già finito al centro in
patria di un enorme scandalo che ha portato in carcere politici,
imprenditori, manager e faccendieri. Oggi si è saputo, infatti, che
oltre a Saipem, controllata del gruppo Eni, anche la multinazionale
italo-argentina Techint è indagata in base alla legge 231 del 2001
sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Lo
scorso 12 agosto, il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di
Finanza di Milano, su disposizione dei pm Fabio De Pasquale e Isidoro
Palma, oltre a perquisire Saipem con contestuale informazione di
garanzia, è entrato anche negli uffici milanesi del gruppo Techint,
attivo su vari fronti, dalla produzione dell'acciaio
all'ingegneristica, e presieduto da Gianfelice Rocca, che è
presidente di Assolombarda. Anche in questo caso, stando a quanto è
emerso oggi, si è trattato di una perquisizione con tanto di
informazione di garanzia per segnalare che la società è indagata in
base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti per
omesso controllo sull'attività di propri dipendenti.
All'indomani
delle perquisizioni, invece, era stata la stessa controllata
dell'Eni, già coinvolta in procedimenti su casi di presunta
corruzione internazionale per appalti petroliferi in Nigeria e
Algeria, a comunicare con una nota di aver ricevuto l'informazione di
garanzia e una richiesta di documentazione nell'ambito della nuova
inchiesta e in relazione ad un contratto assegnato nel 2011 dalla
Petrobras a Saipem SA (Francia) e Saipem do Brasil (Brasile). Secondo
quanto riportato da indiscrezioni di stampa, come era stato spiegato
dalla società, «tale contratto è oggetto da parte delle autorità
giudiziarie del Brasile di indagini nei confronti di alcuni cittadini
brasiliani tra i quali anche un ex collaboratore di Saipem do
Brasil».
Petrobras,
tra l'altro, dal 2014 è coinvolta in una maxi inchiesta brasiliana,
denominata 'Lava jatò (autolavaggio), che ha ad oggetto ipotesi di
corruzione in cambio di appalti miliardari e pagamento di tangenti a
politici locali. E a fine luglio scorso gli investigatori brasiliani
hanno anche ipotizzato il versamento di mazzette da parte di
intermediari di Saipem per assicurasi alcuni contratti con Petrobras.
Tra le cinque persone accusate di corruzione e riciclaggio dalle
autorità brasiliane figurano l'ex rappresentante di Saipem in
Brasile, Joao Antonio Bernardi Filho, e il precedente capo
dell'engineering di Petrobras, Renato Duque (finito in carcere).
Nei
giorni scorsi, inoltre, anche Josè Dirceu, ministro nel primo
governo di sinistra della storia del Brasile ed ex braccio destro di
Lula, è stato accusato di corruzione, riciclaggio e associazione a
delinquere nell'ambito dell'inchiesta 'Lava jatò. Nelle scorse
settimane, poi, sui media brasiliani è comparsa la notizia che anche
un responsabile della filiale brasiliana di Techint, Ricardo Ourique
Marques, è finito sotto indagine nel Paese sudamericano. Nel
frattempo, la multinazionale della famiglia Rocca (il gruppo è
attivo in tutto il mondo con oltre 100 società) risulta indagata
nell'inchiesta della Procura di Milano su presunte 'stecchè pagate a
manager Petrobas per appalti in Brasile. Un filone di indagine che,
da quanto si è saputo, è stato appena aperto e su cui inquirenti e
Gdf stanno facendo accertamenti proprio in questi giorni. il messaggero
Nessun commento:
Posta un commento