COMUNICATO SULLA GIORNATA DEL 14.9.12
La giornata del 14 ha messo in campo
l'insieme della difficile e complessa situazione creatasi all'Ilva e
a Taranto in seguito all'inchiesta della Procura.
A Bari, il Tavolo istituzionale è
stato di pura rappresentanza e di mera comunicazione. Il Ministro
Clini, il commissario europeo, i rappresentanti istituzionali,
l'Azienda hanno sciorinato nuovamente le loro promesse e il quadro
dei finanziamenti disponibili. Per l'Ilva, Ferrante, ancora una volta
non ha portato niente di concreto, se non una “disponibilità”
della proprietà.
E tutti gli altri, sindacati compresi, hanno dovuto ascoltare e tacere.
E tutti gli altri, sindacati compresi, hanno dovuto ascoltare e tacere.
Così è un Tavolo assolutamente
inutile! Bastavano dei comunicati stampa!
Lo Slai cobas per il sindacato di
classe Ilva denuncia e respinge questa logica e invita gli stessi
sindacati confederali a non partecipare più a simili Tavoli,
ribadendo, comunque, che essi là sono presenti “non in nostro
nome”, “non in nome” degli operai e dei cittadini di Taranto.
Governo, Istituzioni pregano, inoltre,
Riva di collaborare, mettendo in luce che il Tavolo è per sostenerlo
e per 'togliergli le castagne dal fuoco'. Padroni, Governo e Stato
sono responsabili di questa situazione e non possono certo essere
quelli che la risolvono!
Clini, poi, è venuto a Taranto e ha
incontrato gli ambientalisti di mestiere, sulla base di criteri non
trasparenti e puramente diplomatico-formali.
Come si fa a venire a Taranto,
incontrare gli ambientalisti e non innanzitutto il 'Comitato
lavoratori cittadini liberi e pensanti' che ha costituito in maniera
pubblica, di massa, trasparente, la rappresentanza dei sentimenti
ambientalisti della città e delle vittime, contro la scellerata
politica dei profitti di padron Riva?
Anche a questi ambientalisti del Tavolo
va detto che parlavano a titolo personale “non in nostro nome”,
non “in nome” dei lavoratori e della città.
E' indegno e in accettabile che i
signori ambientalisti vengano ricevuti in pompa magna e al Comitato
vengano invece opposti divieti e polizia.
Lo Slai cobas già il 17 agosto aveva
invitato, e tuttora invita, a non accettare divieti illegittimi
antidemocratici e dittatoriali, e diciamo chiaro al Comitato che i
divieti, quando sono illegittimi, si violano e non ci si limita a
denunciarli in piazza.
L'incontro col Ministro è stato
sicuramente più vivace di quello di Bari, ma non tanto per lo
scontro di parole, scontato, tra Ministro e ambientalisti, ma per lo
scontro tra gli ambientalisti, tra i sostenitori fanatici per cui vi
deve essere solo la chiusura dell'Ilva, e a tutto il resto “ci
penseremo...”, e forze ambientaliste che cercano di dare un loro
contributo alla soluzione dei problemi e della contraddizione che
essi provocano.
Lo Slai cobas è naturalmente vicino a
questa seconda tendenza degli ambientalisti che è in realtà molto
più rappresentativa, storicamente e attualmente, in città delle
aspirazioni ed esigenze dei cittadini in materia di ambiente e
inquinamento.
Ma a tutti, a Bari come al Tavolo di
Taranto e perfino alla piazza, noi diciamo chiaro che senza la lotta
autonoma e organizzata degli operai dell'Ilva con un sindacato non
conciliativo nè compromesso con l'azienda ma autorganizzato e nelle
mani dei lavoratori, la lotta per la vera messa a norma dell'azienda
e per un piano di bonifica serio e prolungato della città, non ha
presente né futuro, né porta ad alcun risultato. Ma nessuno vuole
confrontarsi realmente con la maggioranza operaia.
Lo Slai cobas Ilva è attivamente
impegnato SABATO 22 SETT. con un'assemblea operaia alle ore 10 al
Centro Sportivo Magna Grecia, a far sì che gli operai siano
protagonisti, rovesciando falsi Tavoli e falsi rappresentanti di una
lotta reale per una fabbrica sicura e una città risanata.
Il 22 gli operai decideranno di
riprendere la lotta autonoma, non a difesa di Riva e dell'azienda, ma
per il lavoro e la salute propria e di tutta la città.
Slai COBAS ILVA per il sindacato di
classe – cobasta@libero.it
– 3475301704 - 0994792086
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