Spartaco Mortola, dirigente Digos nel luglio 2001, come premio per aver massacrato giovani inermi, il 2 giugno 2011, guarda caso proprio nel momento clou delle lotte in val Susa, il boia viene promosso, 10 anni dopo il G8, questore di Torino.
Figuriamoci se una merdaccia così, con le sue referenze, non lo riutilizzavano per reprimere il movimento in val Susa: il funzionario è stato condannato in appello sia per la "macelleria messicana" della scuola Diaz che per la complicità (aumm aumm) con l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro nel falsare le deposizioni dei testi. Le pesanti condanne di 2° grado (pene fino a 4 anni), non hanno mai, di fatto, interrotto la progressione delle carriere degli alti funzionari psicopatici come lui, istituiti apposta per creare una “guerre a bassa intensità”, per reprimere con la violenza il movimento del dissenso che non tollera più le violenze gratuite dello stato, le umiliazioni delle forze del disordine, sono asuefatti e non vogliono più subire la sopraffazione e le provocazioni dei servi dei poteri forti e delle speculazioni della massomafia. Le merde inquisite col demente Mortola sono: Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi, ai vertici dell'antiterrorismo e dell'antimafia.
ll messaggio che arriva da Roma, (per le condanne inferte alle forze del disordine) dal capo della polizia Antonio Manganelli, è sempre lo stesso, che conferma l'atteggiamento tenuto in questi dieci anni dai vertici del corpo: "Quelli della Diaz , i torturatori di donne, giovani e bambini non si toccano".
Val Susa libera dalla TAV, dalla repressione e dalla militarizzazione
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